Morto operaio 34enne investito da un camion
Morto operaio 34enne investito da un camion. È morto l’operaio di 34 anni che nella mattinata di ieri, venerdì 2 settembre, era rimasto gravemente ferito a Filago in provincia di Bergamo.
L’uomo era stato investito da un camion nell’area dell’azienda Lodotruck (Concessionaria di veicoli industriali e trattori) che si trova a Filago, in via Provinciale. Era stato immediatamente portato in ospedale, ma nonostante i tentativi di salvarlo, non c’è stato nulla da fare.
L’uomo investito davanti gli occhi di alcuni colleghi
L’incidente si è verificato alle 10: l’uomo è investito davanti agli occhi di alcuni colleghi. Gli operai hanno quindi informato immediatamente i soccorsi. L’azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu) ha quindi inviato sul posto i medici e i paramedici del 118.
Gli operatori sono arrivati a bordo di tre ambulanze e un’automedica. Gianluigi Marchesi, 34 anni, di Villa di Serio, è morto per un infortunio. Era sposato e aveva una bimba piccola.
Incosciente, era stato soccorso dal personale presente e poi rianimato dai sanitari del 118, prima di essere trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove si è constatato il decesso.
Marchesi era dipendente della ditta Italtrans, nella sede di Calcio, come elettricista manutentore e stava operando in trasferta con un altro collega nell’azienda di Filago.
I rilievi affidati ai carabinieri
Il 45enne invece non è in gravi condizioni: è stato portato in una struttura ospedaliera per alcuni accertamenti. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e i tecnici dell’Agenzia di tutela della salute del territorio che hanno svolto tutti i rilievi del caso per ricostruire l’esatta dinamica della vicenda e accertare eventuali responsabilità.
Secondo quanto ricostruito dai tecnici dell’Ats, mentre era disteso sul pavimento del piazzale esterno della Lodotruck con il busto piegato all’interno di un tombino per eseguire manutenzione elettrica, Marchesi è investito da un mezzo in movimento sul piazzale.
Dai primi accertamenti di Ats, pare che l’autista del mezzo investitore non si sia accorto della presenza dell’operaio perché la sua visuale era coperta da altri mezzi parcheggiati e non era segnalata da cartelli o transenne.
Le parole di Sergio Piazzolla
Sergio Piazzolla, responsabile dell’Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro – Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria – di Ats: “Le operazioni di manutenzione all’aperto sono spesso fonte di aumentata pericolosità per gli addetti.
Quando vengono eseguite in aree aziendali o pubbliche dove potrebbero transitare mezzi in movimento devono essere appositamente segnalate in modo evidente con cartelli o barriere o transenne che ne delimitano lo spazio di lavoro, a tutela dei lavoratori.
Meglio sarebbe naturalmente interdire il passaggio momentaneo di mezzi durante le operazioni di manutenzione. A maggior ragione se le operazioni sono svolte totalmente o parzialmente all’interno di tombini o aperture del terreno che possono nascondere alla vista l’operatore.
Le segnalazioni della sua presenza devono essere del tutto evidenti e percepibili da chi sopraggiunge, obbligandolo ad una deviazione del percorso oltre che ad una moderazione della velocità.
La zona operativa deve essere ben illuminata e sgombra da altri ostacoli ( materiali, veicoli parcheggiati o macchinari) che ne impediscano la visuale. La presenza dei lavoratori deve essere comunicata a chi transita ed opera in quell’area”.
In due giorni è il secondo morto sul lavoro
“La vita e la salute delle persone viene prima di tutto, sicuramente prima del profitto e dei tempi di produzione — intervengono Cgil, Cisl e Uil. E’ da pianificare un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici. È necessario rafforzare il numero di ispettori e medici del lavoro presenti nella nostra provincia adeguandolo alla realtà produttiva”.