Muore a 13 anni schiacciato dal muletto il primo giorno di vacanza

Redazione
Muore a 13 anni schiacciato dal muletto il primo giorno di vacanza
Muore a 13 anni schiacciato dal muletto il primo giorno di vacanza

Muore a 13 anni schiacciato dal muletto il primo giorno di vacanza. Un piccolo lenzuolo bianco sull’erba copre il corpo del bambino di tredici anni. Di fianco il muletto, inclinato su un lato, sotto il quale il ragazzino è rimasto schiacciato.

Una tragedia, inaspettata e brutale, che ha sconvolto la vita di un’intera famiglia. Ieri verso le 13, in una calda, afosa giornata di sole, il ragazzino si è messo alla guida di quel mezzo. Sapeva che non doveva toccarlo, ne era consapevole. Non è un gioco.

Un muletto non è un mezzo che un bambino (perché a tredici anni si è ancora bambini) può guidare. A Sant’Andrea in Bagnolo nel Cesenate, poco distante dal confine con Ravenna, il ragazzino di origini rumene, Anselmo David, da solo è salito sopra quel muletto appartenente all’azienda agricola di famiglia.

Un’azienda di frutta e verdura nelle verdi campagne cesenati. Forse la madre in quel momento stava preparando il pranzo, all’interno dello stabile a fianco dell’azienda. Un pranzo che nessuno, ovviamente, ha poi consumato.

Un dolore immenso

Il dolore di chi resta è immenso. David lascia nello sconforto più totale i due fratelli, più grandi di qualche anno, grandi abbastanza da percepire quanto può essere traballante l’esistenza, la madre rumena e il padre cesenate.

Ieri mattina l’aria era leggera, lo spirito spensierato, nel primo giorno di vacanza. La scuola è finita sabato e quello che un bambino di tredici anni può fare, nel suo primo giorno di vacanza, è di assaporare, a cuor leggero, tutta la libertà che l’estate concede.

I giorni trascorrono lenti d’estate, ci si alza tardi, la mamma chiama, anche troppo presto, per la colazione. Ma si vorrebbe restare a letto a dormire, e poi decidere di alzarsi all’improvviso e correre nei prati a giocare.

Ci si vorrebbe divertire, a tredici anni, e se ne ha tutto il diritto. Il primo pensiero delle vacanze non è la colazione. Non a tredici anni. Il primo pensiero è il divertimento. Così doveva essere, una giornata divertente.

Ma un maledetto incidente, non si sa perché non si sa come (ed è maledettamente inutile sapere i dettagli ora), chiude tragicamente il sipario su quella che poteva essere un’estate ricca di bei ricordi.

La tragedia

La scena cambia drasticamente a cavallo dell’ora di pranzo e tutto si trasforma in tragedia, nell’attimo esatto in cui viene portata via per sempre un’anima innocente. Il bambino guidava quel muletto da solo, nell’area esterna all’azienda agricola, un’azienda di frutta e verdura in via Mensa a Sant’Andrea in Bagnolo.

Sembra stesse procedendo in una piccola stradina fatta di ghiaia. Solo pochi metri percorsi in quella stradina e il mezzo si avvicina al fossato. Forse David non sapeva manovrarlo bene. Forse l’aveva guidato ancora, magari di nascosto dai genitori, perché a tredici anni non si pensa troppo ai pericoli.

A tredici anni si agisce e, talvolta non si ascoltano le raccomandazioni dei genitori. All’improvviso il muletto esce di strada, si ribalta, per colpa di quel maledetto fosso.

Non si capovolge del tutto, si inclina solo su un lato, quel tanto che basta perché il corpo del povero ragazzino finisca schiacciato sotto. Senza vita. I familiari capiscono subito cosa è successo, scoppiano in lacrime e disperati chiamano i soccorsi. Ma non c’è niente da fare.

Sul posto intervengono immediatamente gli agenti della Polizia di Cesena, cinque unità della squadra dei Vigili del Fuoco di Forlì-Cesena, il personale del 118 che non ha potuto far altro che constatare il decesso del bambino.

Sul posto anche il medico legale, la scientifica e l’Ispettorato del lavoro. Nonostante non si tratti di un incidente del lavoro, oltre alle indagini della Polizia, sono partite le indagini dell’Ispettorato del lavoro. Un atto dovuto. (ilrestodelcarlino.it)