Muore dopo intervento del 118: parenti minacciano i sanitari
Dal miracolo della vita all’orrore delle minacce di morte. È accaduto questo pomeriggio alla postazione 118 Ascalesi ribattezzata “La Cicogna” perché a bordo sono nati due bambini nei giro di poche settimane.
Come testimoniato dalla pagina “Nessuno tocchi Ippocrate” l’unità d’emergenza è stata attivata alle 17.30 per codice rosso, con perdita di coscienza nei pressi di piazza Carlo III (all’altezza di via Melloni) a Napoli.
In circa 8 minuti il mezzo di soccorso era sul posto e subito i sanitari hanno iniziato le procedure di rianimazione cardiopolmonare.
La persona colta da malore, poi deceduta, era un 49enne trovato in arresto cardiocircolatorio nel letto. I parenti , accusando i sanitari di un ritardo in realtà non veritiero, hanno iniziato ad inveire e ad aggredire verbalmente il personale.
“PARE CHE DURANTE LE MANOVRE DI BLSD, DURATE 40 MINUTI, PERSONALE ABBIA SUBITO SPINTONI E MINACCE DI MORTE, RIECHEGGIAVA NELL’APPARTAMENTO LA TIPICA FRASE: “SE MIO PADRE MUORE FATE LA SUA STESSA FINE”. ADDIRITTURA PARE CHE SIA STATO DETTO: “VI SPARO IN TESTA”
POCO PRIMA CHE IL MEDICO STESSE PER DICHIARARE LA MORTE DEL PAZIENTE GIUNGE SUL POSTO LA POLIZIA (ALLERTATA DALLA CENTRALE OPERATIVA) CHE RIESCE A MALAPENA A SCORTARE L’EQUIPAGGIO IN AMBULANZA IMPEDENDONE IL LINCIAGGIO”.