Nasce a Rotondi il primo orto civico della Valle
Per ora sono 12 persone ma, il prossimo anno arriveranno a 100. Per il momento, l’iniziativa riguarda 1000 metri quadrati ma per il 2015 saranno interessati due ettari di terreno. Prende il nome di orto civile questo interessante esperimento messo in campo da Eugenio Giliberti nel terreno di sua proprietà, presso la masseria Varco a Rotondi. Giliberti è un quotato artista. Lavora il legno, proprio il legno dei castagni del nostro Partenio. Da qualche anno, ha lasciato
Napoli per trasferirsi nella masseria della sua famiglia a Rotondi. Famiglia nobile la sua, imparentata con i Pirisi Del Balzo.
Nella masseria ha impiantato un laboratorio che sempre più spesso ospita amici partenopei. Proprio con loro ha maturato l’idea di impiantare un orto civile. Orto che si avvale delle più moderne conoscenze in agricoltura ma che è rispettoso dell’alternarsi delle stagioni.
Giliberti mette a disposizione il terreno ed insieme agli amici prende parte alle spese. Tutti guadagnano il raccolto. La prima cosa fatta è stata analizzare il terreno e l’acqua. La terra è buona, è fertile ma l’acqua no perché ci sono presenze di colibatteri. Non può essere usata per irrigare. Ma a questo è stato posto subito rimedio.
Sul tetto del laboratorio di Giliberti è stata costruita una cisterna per raccogliere l’acqua piovana. E così, per irrigare viene usata l’acqua che cade dal cielo. Questo anno, il raccolto sarà solo di ortaggi.
Ma gli amici di Giliberti sono già entusiasti di poter consumare dei prodotti sicuri al cento per cento. Ma non finisce qui perché l’iniziativa di questo eclettico artista sta creando un piccolo effetto benefico anche per l’occupazione. Le spese, infatti, riguardano anche le giornate lavorative necessarie per la semina, la manutenzione ed il raccolto. Giornate lavorative che vengono effettuate da braccianti del piccolo centro caudino. E per il prossimo anno giornate e personale aumenteranno. Senza contare che sempre più spesso, questi amici napoletani verranno in Valle Caudina per vedere come si evolve il raccolto. Tanto è vero che Giliberti si sta attrezzando per l’accoglienza, contattando alberghi ed agriturismi. Non solo, l’artista si sta rivelando un Cicerone di eccezione che fa conoscere ai suoi amici la bellezza e la magia della terra dove ha scelto di vivere. E così, l’orto civile diventa qualcosa di importanza straordinaria per dare una spinta per l’agricoltura di qualità e per lo sviluppo turistico della Valle Caudina.
Peppino Vaccariello