Neonato morto, tre medici indagati

Redazione
Neonato morto, tre medici indagati
Santa Maria a Vico: neonata di 45 giorni uccisa dal padre e la madre

Neonato morto, tre medici indagati. Si tratta di un atto dovuto. Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte del piccolo Francesco. Si tratta del bimbo di Mondragone nato già privo di vita. Come già detto, si tratta di un atto dovuto, visto che sulla piccola salma dovrà essere  eseguito l’esame autoptico.

I tre indagati

I tre indagati sono il ginecologo che aveva in cura la giovane e che ha seguito la gravidanza e due medici della clinica Pineta Grande di Castel Volturno. In queste la Procura dovrà conferire  l’incarico al perito che dovrà effettuare l’esame autoptico sul piccolo feto, sotto sequestro presso l’istituto di medicina legale di Caserta.

Neonato morto, tre medici indagati

Il sequestro ha avuto luogo  dopo la denuncia presentata ai carabinieri del reparto territoriale di Mondragone da Antonio, il 19enne padre del piccolo, insieme al legale di fiducia, l’avvocato Benito De Siero.

La direzione della clinica ha già evidenziato che la giovane si è recata al Pronto Soccorso della struttura riferendo di non percepire alcun movimento del feto dal giorno precedente. Una ricostruzione che non convince i familiari di quel piccolo angelo che non è riuscito a spiccare il volo tanto agognato su questa terra.

Prorogate di 5 mesi le esenzioni sanitarie

Prorogate di ulteriori 5 mesi, fino al 31 dicembre 2021, le esenzioni dei ticket sanitari in Campania per fasce di reddito, malattie croniche e rare, scadute o in scadenza.

Evitare assembramenti

La Regione Campania ha comunicato lo slittamento con una nota inviata ieri, 22 luglio, ai direttori generali di tutte le Asl, Aziende ospedaliere, Aou, Irccs Pascale e alla Soresa, a causa del Covid19.Lo ha fatto  “al fine di evitare spostamenti e assembramenti”. La decisione è arrivata anche a seguito della proroga dello stato di crisi per la pandemia in Italia fino a fine anno. Si tratta della quinta proroga disposta dalla Regione Campania dall’inizio del Coronavirus, per evitare che si possano creare assembramenti negli ambulatori delle Asl per i rinnovi.

Aumentano i ricoveri e si torna a morire di covid in Campania.

Purtroppo aumentano i contagi da covid- 19 in provincia di Avellino. Una tendenza in atto in tutta la regione Campania che certo non preserva nessuno. Oltre all’aumento bisogna constatare che i nuovi positivi vengono spalmati sull’intero territorio provinciale.

15 positivi

Al momento, però, da diversi giorni non si riscontrano nuovi positivi nei quattro comuni irpini della Valle Caudina. L’azienda sanitaria locale Avellino rende noto che oggi si contano 15 nuovi positivi. Mentre sono stati processati 474 tamponi.

Non si tratta dell’unica brutta notizia di oggi sul fronte covid. Cresce per il secondo giorno consecutivo il numero dei ricoveri in Campania per il Covid.

Prorogate di 5 mesi le esenzioni sanitarie

Al +9 di ieri si somma oggi un +5, con le degenze ordinarie che si attestano a 189. Cala invece lievemente l’occupazione delle terapie intensive (-1), a quota 11.

Nel bollettino odierno dell’unità di crisi si segnalano 261 positivi su 7.275 test molecolari, con un tasso di incidenza del 3,58% in lieve calo rispetto al 4,17 di ieri. Sette le nuove vittime, di cui due risalenti ai giorni scorsi ma registrate ieri.

Vittime, contagi e ricoveri tutti campanelli di allarme che devono spingere verso la vaccinazione. Diversi nuovi positivi sono giovani. Ed anche loro, purtroppo, a volte devono essere ricoverati.

Aumento rispetto all’estate scorsa

Questo dovrebbe far capire che diventa un imperativo categorico anche continuare a rispettare le regole del distanziamento. Rispetto all’estate scorsa, si registra un aumento già considerevole dei nuovi positivi e ed anche dei decessi.

Tutto questo avviene mentre Settembre e l’inizio del nuovo anno scolastico comincia a distare oramai pochissime settimane. Bisogna evitare a tutti i costi che le lezioni si svolgano in modalità didattica a distanza.

Due anni in dad hanno provocato gravissimi danni al processo formativo di tanti studenti. Bisogna evitare anche un solo giorno senza presenza in aula. Per tutto questo c’è bisogno di responsabilità.