Non ha violato i domiciliari: assolto Gennaro Pagnozzi
Nel maggio 2010 il boss Gennaro Pagnozzi, alias “o Giaguaro”, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale nel comune di San Martino Valle Caudina, veniva sorpreso dai Carabinieri della locale stazione, mentre si intratteneva in un bar con i noti pregiudicati Clemente Fiore e Marino Gerardo.
Immediatamente era scattata per lui l’accusa di aver violato la misura di prevenzione alla quale era stato sottoposto al momento della sua remissione in libertà.
Infatti, nonostante i divieti imposti, il “Giaguaro” continuava a frequentare pregiudicati di spicco nel panorama delinquenziale caudino.
Ieri il Tribunale di Avellino ha assolto Pagnozzi Gennaro dalle accuse a lui mosse perché “il fatto non costituisce reato”.
Il caso era particolare visto che l’ipotesi accusatoria si fondava su di un unico e solo incontro registrato dagli inquirenti.
Il quesito in punto di diritto, formulato dalla difesa del noto capoclan, avvocati Valeria Verrusio del Foro di Avellino e Dario Vannetiello del Foro di Napoli, al Giudice del Tribunale irpino, era il seguente: può costituire violazione alla misura di prevenzione un incontro sporadico e, dunque, non una frequentazione abituale con pregiudicati?
Secondo la difesa no, visto che la prescrizione, penalmente sanzionata, che impone alla persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di non frequentare o associarsi a determinati soggetti, implica una abitualità o una serialità dei comportamenti.
Il Giudice di primo grado, condividendo a pieno la linea tracciata dai due penalisti, ha assolto Pagozzi Gennaro, nonostante la pubblica accusa avesse comunque chiesto la condanna del “Giaguaro”.