Omicidio Madonna, parla Calvi: A Londra i segreti della morte del cervinarese

Il Caudino
Omicidio Madonna, parla Calvi: A Londra i segreti della morte del cervinarese

Chi tocca Gelli muore. Ci potrebbe essere anche l’odore di zolfo del venerabile maestro, depositario dei grandi misteri italiani, dietro la morte dell’avvocato Enrico Madonna.
Il “consigliori” di Raffaele Cutolo fu trucidato nella sua Cervinara, il 7 ottobre del 1993.
Da allora sono trascorsi ben 23 anni: mandanti ed esecutori sono rimasti sconosciuti.
Su questo delitto eccellente, Il Caudino sta cercando di riaccendere le luci, seguendo diverse tracce.
Lunedì scorso abbiamo sentito l’ex presidente del tribunale di Napoli, Carlo Alemi che interrogò Madonna, nel carcere di Albany nello stato di New York.
Proprio nella Grande Mela l’avvocato cervinarese aveva trovato rifugio, protetto dalla famiglia Gambino dopo che in Italia era sfuggito al maxi blitz del 1983, lo stesso nel quale fu tratto in arresto Enzo Tortora.
Dopo quella intervista, ci ha contatto Carlo Calvi, il figlio di Roberto, “il banchiere di Dio” che fu “suicidato” a Londra, sotto il ponte dei Frati neri, il 18 giugno del 1982. Carlo Calvi da 34 anni sta cercando la verità sulla morte del papà, scontrandosi su muri di gomma di livello internazionale.
Parlare con lui, vuol dire ripercorrere la storia dei tantissimi misteri del nostro paese che partono dal rapimento Moro ed arrivano sino a mafia capitale.
Suo malgrado, è dovuto diventare una vera e propria enciclopedia di questi misfatti; ha un proprio archivio in un deposito in Canada dove vive dalla fine degli anni Ottanta. Con pazienza e dispiegando tanti soldi, milioni di dollari raccoglie ogni elemento utile per dipanare la matassa, in giro in tutto il mondo. Ci concede una lunga conversazione, ricca di dettagli e di elementi originali: non solo, è disponibile anche a sentirci prossimamente per altri dettagli ancora.

Londra
Secondo Calvi, uno dei motivi che avrebbero potuto portare alla morte di Madonna sta nel suo soggiorno a Londra.
Quando fuggì dall’Italia, prima di approdare negli States, il “consigliori” trovò rifugio presso un ristoratore napoletano che poi ha costruito una fortuna in Inghilterra ed anche oltre Oceano. A lui fece due importanti rivelazioni. La prima riguarda Vincenzo Casillo, detto “o’nirone”, per lungo tempo braccio armato di Cutolo che morì nell’esplosione della sua auto avvenuta a Roma il 29 gennaio del 1983.
Secondo il pentito Pasquale Galasso quel delitto fu commissionato dal clan Alfieri che voleva dare alla politica un chiaro segnale della potenza che stava conquistando ai danni della Nuova camorra organizzata del professore.
Ebbene Madonna rivelò al suo ospite che Casillo prese parte al delitto Calvi.
Ed ancora lo stesso Casillo avrebbe raggiunto più volte in Svizzera Licio Gelli, dopo la sua fuga dell’Italia, quando furono scoperti gli elenchi della Loggia Massonica “Propaganda due” ed il piano per impossessarsi completamente del nostro Paese.
Queste confidenze che Madonna fece al ristoratore, insieme ad altre notizie, furono rilevate da un agente di polizia inglese, il quale svolgeva anche questo lavoro per un’agenzia privata. Insomma, secondo Calvi, questa potrebbe essere una traccia più che succulenta, in quanto in questi viaggi in Svizzera “o’ nirone” fu fermato alla frontiera con altre due persone con dei documenti falsi.
Chi erano i due che si accompagnavano a Casillo, che per un periodo, da latitante, girava con un tesserino dei servizi segreti? E Madonna conosceva la loro identità? Quando uscì dal carcere nel 1993, minacciò di rivelare queste cose a qualche pezzo grosso? Ed ancora, l’avvocato di Cutolo sapeva come si era guadagnato l’ospitalità della Svizzera?

Svizzera
Questo ultimo elemento ce lo rivela Carlo Calvi che continuerà ad aiutare la nostra ricerca, mettendo a disposizione la mole di materiale che ha raccolto in questi anni.
Ebbene, secondo il figlio del banchiere ucciso a Londra ed anche secondo la magistratura, il “venerabile maestro”, scomparso pochi mesi fa portandosi nella tomba mille segreti, versò nelle casse delle banche elvetiche ben duecento milioni di dollari in contanti, che all’epoca erano una enormità.
Quella che dietro l’omicidio di Cervinara possa esserci Gelli e l’ombra dei servizi deviati è qualcosa di ancora più inquietante. Non deve sfuggire, infatti, che Madonna fu ucciso il 7 ottobre del 1993, quando il nostro paese si stava avviando verso la seconda Repubblica. Da quanto ipotizzato, però, c’erano ancora delle sacche dei nostri apparati che ruotavano intorno a questo misterioso e sinistro personaggio. E questo potrebbe anche spiegare come mai, a tutto oggi, mandanti ed esecutori sono rimasti sconosciuti e nessun pentito o dichiarante di camorra ha mai detto una sola parola sul quel fattaccio. (Continua)

Peppino Vaccariello