Ospedale di Sant’Agata, Nazzaro: “Un Pronto Soccorso “pieno” non c’è mai stato!”

Redazione
Ospedale di Sant’Agata, Nazzaro: “Un Pronto Soccorso “pieno” non c’è mai stato!”

Alfredo Nazzaro, esponente del partito +Europa in una nota sul suo profilo facebook sfida “pubblicamente l’onorevole Ianaro, le cui dichiarazioni sono al limite della querela per diffamazione, a produrre la “prima” versione del Piano Ospedaliero Regionale alla quale fa cenno perchè, probabilmente, mi sono perso qualche passaggio. Credo che avrà difficoltà a farlo, semplicemente perchè non c’è mai stata nessuna versione del Piano che prevedesse tale ipotesi. L’inquadramento del P.O. S. Alfonso de’ Liguori, di Sant’Agata è Goti, quale presidio ricadente in “zona disagiata” è stato un atto successivo e consequenziale alla indisponibilità manifestata dal Ministero della Salute (lo stesso al quale ora si appella) a permettere la coesistenza nello stesso plesso del Polo Oncologico e di un Pronto Soccorso; successivamente a tale dichiarazione di indisponibilità, e solo dopo, per la volontà manifestata dalla classe politica locale e dai cittadini a privilegiare la gestione delle “urgenze” ed il mantenimento di un’attività di pronto soccorso, si è deciso di modificare il Piano inquadrandolo come Pronto soccorso in deroga dagli standard minimi di un Pronto Soccorso pieno, grazie alla identificazione della “zona disagiata”. E’ francamente insopportabile il cinismo con il quale viene trattata una vicenda come questa nella quale le verità vengono piegate ai propri tornaconti elettorali, contando sulla non conoscenza dei fatti e degli eventi che hanno determinato le scelte. Comunque,a giorni, verrà nel Sannio direttamente il Presidente De Luca a fare chiarezza su una vicenda che sta assumendo i contorni del paradossale. A S. Agata, un Pronto Soccorso “pieno” non c’è mai stato, perchè non ha mai rispettato gli standard minimi previsti per un’articolazione di questo tipo; pertanto, non sta cambiando niente. Gli accessi in urgenza dell’ospedale sono circa 9000 all’anno, essendo la maggior parte dei codici bianchi o verdi; di questi poco più di mille sono seguiti da ricovero ma sono di complessità medio-bassa e producono DRG insufficienti a garantire la sopravvivenza dell’ospedale se non lo si trasforma in qualcos’altro e lo si potenzia con altre discipline. I codici rossi sono pochissimi e sono tutti trasferiti in altra struttura. La verità è questa: il resto sono chiacchiere. Ai santagatesi mi lega un profondo e decennale affetto, perchè io, in quell’ospedale (il vecchio, per la verità) ci ho lavorato per quasi dieci anni e mi crea un profondo disagio la strategia della disinformazione fatta sulla pelle dei cittadini, su un servizio essenziale quale è la tutela della salute.”