Pannarano: autopsia per il povero Daniele
L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro della salma di Daniele De Biase. Sarà necessario effettuare l’autopsia per appurare tutti gli aspetti della morte del 29enne di Pannarano che, ieri mattina, è stato fulminato da una scarica dell’alta tensione mentre stava raccogliendo le ciliegie in un fondo agricolo a San Martino Valle Caudina.
I due operai, che si trovavano con lui, sono ancora sotto osservazione presso l’ospedale Rummo di Benevento. Uno di loro si è salvato solo grazie al fatto che calzava scarpe antinfortunistica, perché anche lui è stato investito in pieno dalla scossa che, però, ha scaricato a terra tutta la sua energia.
Sono diversi gli accertamenti che dovrà effettuare la Procura della Repubblica di Avellino. Già ieri sono stati convocati i tecnici dell’Enel per iniziare a mettere ordine in quella che è stata una grande tragedia. Purtroppo per scalare uno di quei ciliegi altissimi sono state messe una sull’altra tre scale di alluminio. Se avessero usato scale di legno non si sarebbe arrivati a tanto. Non solo, forse se gli operai avessero saputo di avere a che fare con i fili dell’alta tensione, si sarebbero mossi con maggiore cautela. Purtroppo, si tratta di riflessioni che vengono fatte sempre dopo. Ora il corpo privo di vita di Daniele De Biase si trova presso la morgue dell’ospedale Rummo di Benevento. Il papà Nicola ed i fratelli Pellegrino ed Alessio sono piegati dal dolore. Solo qualche mese fa c’era stata la prematura morte della mamma, colpita da una terribile malattia. E, sembra proprio che la malasorte abbia continuato a colpire questa famiglia. Anche Pannarano è scossa dal dolore. Nel piccolo centro caudino, tutti conoscevano questo ragazzo di 29 anni, che si dava da fare ogni volta che poteva. In ogni modo, tentava di portare qualche euro a casa, per non gravare sulle casse familiari. Ed era un ragazzo molto generoso, ogni volta che qualcuno, in paese, aveva bisogno di qualcosa, sapeva che poteva chiedere, senza problemi, aiuto a Daniele. Ma, per lui ora ci sono solo lacrime e preghiere, con la certezza che ora può stringersi di nuovo alla mamma e vegliare da lassù su papà Nicola ed i fratelli Pellegrino ed Alessio.