Paolisi-Pianodardine: la strada infinita
L’asse attrezzato Paolisi – Pianodardine può essere assunto a paradigma di come vanno le cose in Italia in materia di lavori pubblici, con un’aggravante tutta caudina.
Questa mattina è stato riaperto al traffico il secondo lotto della strada a scorrimento veloce, nel tratto che da San Martino Valle Caudina arriva a Roccabascerana.
Un’ottima notizia, ci mancherebbe. Bisognerebbe ricordare, però, che il tratto è stato chiuso nel settembre del 2012. Ci sono voluti, quindi, quattro anni e quattro mesi per realizzare una semplice bretella che ricongiunge i primi due lotti per un importo di 5 milioni di euro. In realtà, i lavori erano terminati da tempo ma per ottenere i pareri burocratici necessari alla riapertura si sono dovuti attendere mesi e mesi. Ricordiamo che la strada nel suo complesso è stata immaginata subito dopo il sisma del 1980 per collegare la zona industriale di Cervinaa a quella di Pianodardine ad Avellino. Ma, il primo lotto è stato portato a termine solo nel 1992. Per il secondo si è dovuto attendere il nuovo millennio e, con precisione, il 2005. Qualche settimana fa il Cipe ha dato il via libera ai 78 milioni di euro per realizzare il terzo lotto ed una cifra di quasi lo stesso importo è necessaria per costruire i quarto ed ultimo lotto. Abbiamo versato fiumi di inchiostro per spiegare l’importanza di questa opera anche in un’ottica di intermodalità regionale. Non ci sembra il caso di ricordare questi punti, vogliamo solo mettere in evidenza che il tempo per realizzare le infrastrutture non è lo stesso della vita reale. I quattro anni e quattro mesi che sono stati necessari per ricongiungere i primi due lotti, ne sono la dimostrazione.