Partorire senza dolore : che ne pensate?

Redazione
Partorire senza dolore : che ne pensate?
Al nono mese di gravidanza perde la vita in un incidente

Partorire senza dolore : che ne pensate? Prendendo spunto da un articolo del giornale su la “Partoanalgesia punto d’eccellenza del Fatebenefratelli “ vorrei dire la mia sull’argomento. Sono madre di due figli e ricordo molto bene i miei parti naturali. Già allora, oltre 30 anni fa ,esistevano i corsi pre-parto che preparavano le future mamme a quell ‘esperienza attraverso ginnastica ad hoc  e gestione del respiro per affrontare le doglie. A quei tempi non si parlava di anestesia epidurale a meno che poi non era necessaria quella totale per il parto cesareo.

La grande paura

Il momento del parto,le doglie, il dolore da affrontare sono state e saranno sempre la grande paura che accompagna ogni  partoriente lungo tutti i nove mesi della gestazione del feto e non c è donna che non si informi, non legga, non approfondisca l’argomento nella speranza di vivere quel momento nel modo più consono possibile. Per questo , a mio parere, si sta speculando molto sul “parto senza dolore” cosa davvero innaturale e poco educativa per la donna e per la coppia in se.

Parto evento naturale

Il parto si dice è un evento naturale, è il momento in cui il miracolo della vita giunge al suo termine. Ma perché questo miracolo veda la luce purtroppo la strada non è facile per la donna. Quest’ultima ha tutto il diritto di non soffrire ma se durante quei corsi antecedenti al parto venisse spiegata la fisiologia di quell’evento naturale e del perché del dolore, io credo che ogni futura madre accoglierebbe il proprio figlio accettando il dolore che ne consegue nel metterlo al mondo senza la psicosi della sofferenza.

Il dolore, in ogni sua forma, suscita in noi paura soprattutto perché ci fa subire passivamente una situazione, un’emozione che affligge il nostro stato d’animo. Ma, se potessimo affrontarlo, guardarlo in faccia in modo da individuarlo, potremmo controllarlo e quasi dissolverlo.

Conoscere il perché del dolore

Questo dovrebbe essere insegnato alle donne: il processo che passo dopo passo fa dell’ evento nascita un adattamento graduale sia per la donna che per il nascituro. E poi la natura è così perfetta che il dolore delle doglie dovute alle contrazioni dell ‘utero, sia costantemente alternato da pause in cui l ‘organo si rilassa e smette di contrarsi. In questa ritmicità la donna capisce quando aiutarsi nella spinta(durante la contrazione) e quando poi rilassarsi e trovare le forze per andare avanti.( Io ad es, durante il travaglio del mio secondo figlio, durato 16 ore, riuscivo ad addormentarmi per quei pochi secondi in cui il dolore si fermava).

Gioco di ormoni e mente

Tutto un gioco di ormoni, di mente e fisico alle quali le donne non sono preparate perché nessuno glielo ha mai spiegato. Il dolore, quindi, è la vera guida in questo difficile lavoro per la nascita: ci indica la via da seguire (ad es. respirazione), le modalità (movimento, riposo) e ci orienta fisicamente (posizioni antalgiche, massaggi).Inoltre tempra, matura e prepara alla difficoltà della vita. Ma poiché adesso ci piace “vincere facile” e dobbiamo avere la vita fatta solo di benessere , che si mette a tacere pure l ‘istinto, silenziando ciò che invece il nostro corpo vuole insegnarci.

Partorire resta comunque compito della donna che ,con le dovute assistenze ovviamente, non deve rifuggire dal dolore ma essere orgogliosa di averlo affrontato. Tanto poi tutta quella sofferenza sarà ben presto dimenticata.

Angela Ragusa