Persequita l’ex fidanzata, scatta il divieto di avvicinamento
Persequita l’ex fidanzata, scatta il divieto di avvicinamento. Altro che otto marzo, anche per la festa delle donne si registrano atti di violenza e persecuzione nei confronti delle donne. Lo dimostra questa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile.
Indagini veloci
A seguito di tempestiva attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, personale della Squadra Mobile della locale Questura, nella mattinata odierna, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa.
La misura è stata emessa dal GIP del Tribunale di Benevento su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 25enne di Benevento, gravemente indiziato del reato di atti persecutori.
Perseguitata dall’ex fidanzato
Le indagini sono state avviate nel febbraio 2022 a seguito della denuncia-querela sporta dalla parte offesa, la quale ha riferito di essere vittima di atti persecutori da parte dell’ex fidanzato, con cui, fin dall’inizio della relazione sentimentale, si era trovata in uno stato di soggezione a causa del carattere violento e prevaricatore dello stesso.
Poi, una volta cessata la relazione, la giovane – che già si era rivolta nel 2021 ad un centro antiviolenza per lo stato di timore in cui versava – è stata costantemente molestata e minacciata da messaggi e note audio inviati dall’indagato sia di giorno che di notte, tali da farla vivere nell’angoscia e nel terrore che l’ex fidanzato potesse aggredirla o potesse fare del male alla propria famiglia.
Divieto di avvicinamento
L’attività di indagine, rapida e meticolosa, ha consentito di raccogliere gravi indizi di reato a carico del 25enne, e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, ha emesso il provvedimento applicativo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, ritenuta necessaria per frenare gli impulsi “primitivi” dell’indagato, che, al fine di intimorire ulteriormente la vittima, ha anche minacciato di diffondere video a contenuto sessualmente esplicito.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.