Plauso del pd per tenere fuori dall’ospedale San Pio le associazioni Pro Vita

Il partito lo giudica un gesto di grande civiltà

Redazione
Plauso del pd per tenere fuori dall’ospedale San Pio le associazioni Pro Vita

Plauso del pd per tenere fuori dall’ospedale San Pio le associazioni Pro Vita. La Federazione Provinciale PD Sannio plaude alla scelta della dott.ssa Maria Morgante  di tenere fuori dall’Ospedale San Pio le associazioni Pro Vita contro il diritto all’aborto. Un gesto di grande civiltà, legalità e professionalità.

In questi ultimi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni che gridavano allo «scandalo» e alla «cacciata ingiustificata» del Cav (Centro di Aiuto alla Vita) dall’ospedale San Pio, per voce dal suo presidente Principe, subito sostenuto e supportato dagli esponenti dell’UdC locali.

Il diritto all’aborto è garantito nel nostro Paese dalla legge 194 ed è un diritto sacrosanto della donna che deve scegliere in piena autonomia e libertà, ma soprattutto in totale sicurezza. Il 23 aprile del 2024 è stata approvata la legge che consente l’inserimento delle associazioni pro-vita nei consultori. Una legge molto discutibile in un Paese che si vuole definire civile e che vuole la tutela della donna.

Il provvedimento della Direttrice Generale dell’A.O. San Pio, di chiudere la convenzione con l’associazione pro vita, mira invece a tutelare le donne, dando priorità al loro benessere biopsicosociale ed al loro diritto di scegliere, totalmente controcorrente con la politica nazionale del governo di Giorgia Meloni che invece spinge e supporta la presenza di tali associazioni all’interno delle strutture.

Le Associazioni Pro Vita motivano la loro presenza come supporto e sostegno alla decisione di interrompere una gravidanza ma in realtà vogliono soltanto creare le condizioni psicologiche per forzare l’autonomia di una scelta che spetta in via esclusiva alla donna.

Come Partito Democratico continuiamo a credere nel finanziamento dei consultori (già chiamati familiari) come pensati e previsti dalla legge 194. Quelli che già prevedono e comprendono la presenza di medici e psicologi LAICI.”