Profughi a Paolisi, lettera di fuoco del Sindaco a Prefetto e Questore
E’ un vero e proprio sgarbo istituzionale quello che lamenta il sindaco di Paolisi, Carmine Montella, circa l’arrivo dei 19 profughi pachistani nel suo comune. Un’amarezza che si è tradotta in una lettera di fuoco che il primo cittadino ha inviato al prefetto ed al questore di Benevento. E sembra che i motivi per denunciare la mancanza di rispetto nella modalità di trasferimento di queste persone ci siano veramente tutti. La posta elettronica certificata con la quale la Questura ha avvisato il comune dell’arrivo dei profughi è giunta in municipio sabato quattro ottobre alle ore 19 e 20. Quando, ossia, gli uffici erano già chiusi e si sarebbero riaperti solo questa mattina. Montella capisce anche l’urgenza del momento ma nessuno si è preso la briga di fargli la comunicazione via telefono, quando, per altre incombenze, questo avviene sempre. Nella lettera queste cose sono scritte in modo chiarissimo. Non solo, il primo cittadino tiene a precisare una cosa sacrosanta, la sua presa di posizione non è affatto dovuta a motivi xenofobi o razzistici. Tutt’altro, Paolisi è il comune della provincia di Benevento che ha il più alto numero di residente extracomunitari. Persone che lavorano e che sono, perfettamente, integrate. Questo anche grazie ad una politica di inclusione che viene praticata dalla giunta Montella e dagli stessi cittadini. Non a caso, molte di queste famiglie hanno avuto accesso anche a d alloggi di proprietà comunale. L’arrivo dei profughi nella struttura,denominata Damasco quattro, è foriera di altre preoccupazioni. Innanzitutto, queste persone dovevano essere 15 ed, invece, sono 19. Poi, secondo le prime notizie raccolte da Montella, la documentazione medica che li accompagna è a dir poco lacunosa. E ricordiamo che i l sindaco di Paolisi è un medico ed ieri era assente proprio perché impegnato in un turno di guardia medica. Ed ancora, sempre nella missiva, il primo cittadino sottolinea che, secondo alcune voci, io profughi in arrivo dovrebbero essere in tutto 40. E sarebbe una vera e propria sproporzione, rispetto al numero di abitanti di Paolisi. La lettera ufficiale al questore ed al prefetto, si conclude con la comunicazione che il sindaco farà tutto quello che è in suo potere per verificare le condizioni di salute di queste persone che arrivano nel suo comune. E di accertare lo stato dei luoghi dove sono stati sistemati, ossia, la struttura Damasco quattro. Infine, Carmine Montella, parlando con noi, telefonicamente, non nasconde una delusione per il comportamento di organi ai quali il comune di Paolisi ha offerto sempre la massima collaborazione.
Peppino Vaccariello