Progetto Questo non è amore, ad Avellino il camper della Polizia di Stato
Con l’approssimarsi della ricorrenza della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” del prossimo 25 novembre, l’ormai celebre Camper della Polizia di Stato, già protagonista in diverse province italiane di numerose iniziative ricadenti nell’ambito del progetto “…. Questo non è amore”, sarà presente domani venerdì 23 novembre ad Avellino in corso V. Emanuele, nei pressi della villa comunale, a partire dalle ore 9,00. L’evento si inserisce nella campagna promossa dalla Polizia di Stato “Questo non è amore”, volta alla prevenzione ed al contrasto della violenza di genere e, quindi, di quei reati commessi con le modalità più varie, soprattutto tra le mura domestiche, nei confronti delle donne, e a tutela delle fasce deboli. Anche in questo caso, come in analoghe circostanze sarà offerto a coloro che ne fossero interessati il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta da donne e formata da personale specializzato della Questura e da rappresentanti dei centri antiviolenza irpini.Proprio in tal senso numerose scolaresche del capoluogo sono state invitate per l’occasione allo scopo di affrontare la delicata tematica della violenza in genere.
L’opera di sensibilizzazione della cittadinanza al crescente fenomeno della violenza sulle donne si rivela, oramai,sempre più fondamentale, in special modo per vincere le resistenze e far emergere il “sommerso”, soprattutto nell’ambito familiare. Durante l’iniziativa sarà possibile visionare spot video promozionali e comunicare agli operatori eventuali disagi, per ricevere un valido ed immediato aiuto. Verrà inoltre offerta la possibilità di segnalare, anche in forma anonima, situazione di disagio sia personale che di donne di cui si ha conoscenza diretta e che sono vittime di reati violenti o persecutori, ma che non hanno avuto il coraggio, per motivi più disparati, di sporgere denuncia. Infine verranno consegnati opuscoli e materiale illustrativo contenenti informazioni utili sul fenomeno, con lo scopo di sensibilizzare le donne a reagire ad ogni forma di violenza e a comprendere quali atteggiamenti possano risultare avulsi dal rapporto di coppia che consentono di affermare con assoluta certezza che: “Questo non è amore”
Proprio in difesa delle donne che subiscono violenza, sono risultati rilevanti due provvedimenti restrittivi emanati a seguito di mirate indagini. Il primo scaturito da un’attività investigativa espletata da personale della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura, che ha consentito al Tribunale di Napoli, su richiesta del Questore di AvellinoLuigi Botte, di emettere, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P.S., a carico di un pregiudicato irpino, residente in Montoro (AV), il quale non accettando la fine del proprio rapporto sentimentale, aveva ripetutamente minacciato di morte l’ex moglie. In una circostanza in particolare, non soddisfatto di aver bruciato l’autovettura del nuovo, attuale compagno dell’ ex moglie, si appostava nei pressi dell’abitazione per attendere il rientro della donna, per poi aggredirla e percuoterla con violenza. Il pregiudicato, attualmente già detenuto in carcere, al termine della pena detentiva, dovrà altresì scontare un altro anno e sei mesi, stabiliti dalla misura di prevenzione, oltre al contestuale divieto di soggiorno nel Comune di Montoro. Il secondo episodio di cronaca riguarda invece l’esecuzione ad un ordine di applicazione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, eseguito da personale della Squadra Mobile nei confronti di un 41enne di Atripalda (AV), responsabile di minacce, molestie ed atti persecutori. L’uomo, che aveva intrattenuto, in tempi diversi, relazioni sentimentali con due donne, non accettando la fine dei rispettivi rapporti, aveva posto in essere nei confronti delle vittime comportamenti persecutori, consistiti in telefonate, messaggi e pedinamenti.
Lo stesso , peraltro già destinatario negli ultimi anni di diverse misure cautelari, dovrà scontare la pena residua di un anno e 7 mesi di detenzione.