“Sono vivo per miracolo”, don Alfonso racconta l’aggressione

Redazione
“Sono  vivo per miracolo”, don Alfonso racconta l’aggressione
Don Alfonso Lapati, senza parrocchia dal tre giugno

“Sono vivo per miracolo”, don Alfonso racconta l’aggressione . Ha un forte mal di testa ed è ancora scioccato. Poteva andare molto peggio, tutto sommato, però, don Alfonso Lapati, parroco di Bonea, sta bene. Nella serata di ieri, proprio davanti alla sua chiesa ha subito una violenta aggressione.

“Avevo appena finito di confessare, racconta il sacerdote al nostro giornale, quando ho visto un uomo che si dirigeva verso di me. Ho pensato che volesse parlarmi. Purtroppo, però, non era così.

Pugni alla zigomo

Mi ha afferrato il braccio e mi ha colpito con un pugno fortissimo alla zigomo. Ed ha continuato a colpirmi. Aveva una forza incredibile e mi colpiva per farmi male, molto male. Grazie a Dio, qualche colpo l’ho schivato, altrimenti, sono certo che sarei morto”.

Il mite sacerdote ha passato dei momenti veramente terribili. Il suo aggressore è un 50enne che ha problemi di tossicodipendenza e psichici.

Amplificatori

A quanto pare, l’uomo lo avrebbe aggredito perché, a suo dire,  infastidito dagli amplificatori della chiesa. “Li usiamo solo la domenica per la santa messa della undici, ci dice  ancora don Alfonso, non capisco davvero a chi possano dare fastidio”. Don Alfonso riprende a raccontare e ci spiega anche come ha fatto a salvarsi da quella vera e propria furia

Il coraggio di Gianni Cioffi

“Mentre quell’uomo mi colpiva è intervenuto il mio amico e collaboratore Gianni Cioffi. Con grande coraggio, ricorda il sacerdote, Gianni lo ha distratto ed ha fatto in modo che gli corresse dietro. Ha aggredito e picchiato anche lui.

Dopo poco, però, sono arrivati i carabinieri. L’uomo ha colpito anche uno di loro e, per fermarlo, lo hanno dovuto bloccare in quattro”. Insomma momenti davvero terribili. Una vera e propria marea umana sta continuando ha ad esprimere la massima solidarietà a don Alfonso.

Missione

I primi sono stati i sindaci di Bonea e Cervinara, Roviezzo e Tangredi, ma tantissime persone continuano a chiamarlo o ad inviare messaggi. Da parte sua don Alfonso non si farà certo fermare dalla sua missione di fede.

“Questa sera alle 18 e 30 devo celebrare un matrimonio, conclude il parroco di Bonea. Anche questa brutta avventura è finita ed io ringrazio il Signore”.