Quattromila giovani nell’esercito, le domande entro l’8 maggio

Redazione
Quattromila giovani nell’esercito, le domande entro l’8 maggio
Quattromila giovani nell'esercito, le domande entro l'8 maggio

Quattromila giovani nell’esercito, le domande entro l’8 maggio. L’Esercito italiano cerca 4mila volontari in ferma prefissata di un anno (Vfp1). Venerdì scorso, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, è scattato il via al reclutamento, che avverrà in due fasi.

Le domande di partecipazione al primo blocco del concorso vanno presentate entro l’8 maggio. Mentre dall’1 al 30 giugno sono previste le selezioni relative al secondo blocco. Un’opportunità importante per i giovani che vogliono intraprendere la carriera militare.

Dopo il Vfp1, infatti, c’è la possibilità di essere reclutati come volontari in ferma prefissata per 4 anni (Vfp4). Per legge, inoltre, sono riservati ai Vfp1 i posti a concorso per iniziare la carriera nelle foIn base agli ultimi dati disponibili sulla provenienza dei candidati, la Sicilia vanta il maggior numero di adesioni (21%): primo posto davanti a Puglia e Campania (19%). Le domande al nuovo concorso indetto dall’Esercito possono essere presentate solo in modalità telematica, attraverso il “portale concorsi” del ministero della Difesa.rze di polizia, militari e civili e nel corpo militare della Croce Rossa.

Primo blocco

Nel primo blocco sono previsti 1.907 posti per incarico principale che sarà assegnato dalla forza armata, 20 per elettricista infrastrutturale, 20 per idraulico infrastrutturale; 20 per muratore, 20 per falegname; 10 per fabbro e 3 per meccanico di mezzi e piattaforme.

Per un totale di 2mila. Ulteriori 2mila posti saranno assegnati nel secondo blocco. All’interno del bando di concorso sono dettagliatamente indicati i requisiti specifici previsti per chi si vuole candidare come elettricista infrastrutturale, idraulico infrastrutturale, muratore, falegname, meccanico di mezzi e piattaforme, fabbro.

Per quanto riguarda i requisiti, gli aspiranti soldati devono essere in possesso tra gli altri della cittadinanza italiana; avere il godimento dei diritti civili e politici; età compresa tra i 18 e i 25 anni; assenza di condanne per delitti non colposi e di procedimenti penali in atto per delitti non colposi.

Non essere stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall’impiego presso una pubblica amministrazione, o licenziati dalla stessa a seguito di procedimento disciplinare, o prosciolti, d’autorità o d’ufficio, da precedente arruolamento nelle forze armate o di polizia.

Eccetto che per inidoneità psico-fisica; non essere stati sottoposti a misure di prevenzione; risultare negativi agli accertamenti diagnostici per l’abuso di alcool o sostanze stupefacenti. Al concorso si accede con la licenza media.

Le riserve

Il 10% dei posti disponibili è riservato alle categorie previste dall’articolo 702 del decreto legislativo numero 66 del 15 marzo 2010. E cioè diplomati presso le scuole militari, assistiti dell’Opera nazionale orfani dei militari di carriera dell’Esercito, assistiti dell’istituto “Andrea Doria”, assistiti dell’Opera nazionale figli degli aviatori, assistiti dell’Opera nazionale orfani dei militari dell’Arma dei carabinieri, figli di militari deceduti in servizio.

«Si aspettano grandi adesioni soprattutto dalla Sicilia, che è in testa alla graduatoria sulla provenienza dei candidati» ha affermato Gianluca Rizzo, presidente della commissione Difesa della Camera.

«In relazione ai temi del reclutamento e della formazione dei volontari in ferma pluriennale delle forze armate – ha aggiunto Rizzo – è da tempo in corso una riflessione per verificare gli elementi positivi e le carenze emerse nei primi anni di applicazione del nuovo  miodello professionale.

Anche al fine di migliorarne la funzionalità e accrescerne l’attrattività nei confronti del mondo giovanile, naturale bacino da cui attingere». In altre parole, è al vaglio della commissione Difesa una proposta di legge.

La proposta riguarda il reclutamento e le norme per il collocamento lavorativo dei volontari congedati. «Anche dopo l’eventuale congedo – ha concluso Rizzo – a questi ragazzi sia garantita un’occupazione definitiva sulla quale possano costruire un progetto di vita.