La Regione Campania alla guerra dei derivati
“I derivati” sono strumenti finanziari con i quali sia gli enti, che le imprese e i cittadini dovrebbero giocare con prudenza. Tra le altre cose, sono alla base della più profonda crisi che l’economia Occidentale ha conosciuto dal 1929 ad oggi (chi vuole approfondire può cliccare qui).
Sono cosi pericolosi che, spesso, nemmeno coloro che hanno stipulato i derivati con le banche hanno compreso bene di cose si è trattato.
La Regione Campania, tra l’ottobre 2003 e il maggio 2004, ha stipulato diversi contratti su strumenti derivati. All’epoca a guidare Palazzo Santa Lucia c’era Antonio Bassolino. Gli accordi sono stati stretti, tra gli altri, con Banca Dexia Crediop,la Banca Opi, Bnl, Jp Morgan Chase Bank , la Ubs Limited, Deutsche Bank Ag London.
Vicenda
Ad oggi è ancora difficile sapere a quanto ammontano i derivati firmati dalla Regione. Secondo alcuni si parla di una cifra intorno ai 3 miliardi di euro. Perché ne parliamo oggi? Perché il presidente Stefano Caldoro, nello scorso febbraio 2013 ha deciso di far analizzare questo tipo di contratti per verificare se ci fossero irregolarità ai danni della Regione. L’analisi è stata affidata allo studio Cedrini-Urbinati-Zamagni. Contro questa mossa della Regione alcune banche, tra cui Dexia, Intesa Sanpaolo e Bnl, hanno presentato ricorso alla suprema Corte di Londra.
In soldoni: la Regione deve pagare o meno questi obblighi derivanti dai derivati?
Per farsi assistere, ora Palazzo Santa Lucia emana un bando dedicato agli esperti avvocati per ottenere tutela dinanzi a questo procedimento.
La cosa non è semplice, né di facile soluzione.
Il nodo politico
Resta tutto, però, il nodo politico. Perché, ad esempio, nessuno chiede conto all’allora presidente della Regione Campania del suo operato con i derivati finanziari? Per quale motivo, poi, la Regione preferì indebitarsi ancora piuttosto che procedere a tagli e riorganizzazioni che, successivamente sono state imposte dal Governo?
I derivati rappresentano una triste pagina del governo della Campania. E qualcuno ne dovrà prima o poi rispondere.
Angelo Vaccariello
@angelismi
