Ricetta del medico obbligatoria per sottoporsi ai tamponi privati, “vogliono nascondere il numero dei contagi”
Ricetta del medico obbligatoria per sottoporsi ai tamponi privati, “vogliono nascondere il numero dei contagi”. Emergenza coronavirus: da oggi, per sottoporsi al tampone nei laboratori privati della Campania, sarà obbligatoria la ricetta del medico di base.
Lo ha stabilito una circolare dell’Unità di Crisi Regionale, pubblicata ieri, 12 novembre 2020, e indirizzata a tutti i direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali.
“Se non fosse vero, ci sarebbe da ridere perché realmente questa storia assume il sapore della barzelletta” commenta Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, associazione di categoria tra le più rappresentative, a livello nazionale, dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il SSN, con oltre 2mila strutture associate.
“Ma vi pare possibile che i medici di base, tuttora alle prese con enormi difficoltà anche nell’assicurare le visite domiciliari ai propri pazienti, possano mai chiedere alle persone di recarsi nei loro ambulatori per farsi prescrivere il tampone sottoponendoli, così, al rischio di file ed assembramenti?” aggiunge Lamberti.
“Solo chi vive fuori dalla realtà può pensare una cosa del genere” attacca ancora il presidente dei laboratoristi, che poi si chiede: “chi controllerà le code agli ingressi dei centri di analisi privati, per vedere chi ha la ricetta medica e chi no? E chi garantirà l’ordine pubblico?”.
Ricetta del medico obbligatoria per sottoporsi ai tamponi privati, “vogliono nascondere il numero dei contagi”
Insomma: “un altro colpo di ramazza per nascondere la polvere sotto il tappeto. Chiedo venia, ma a questo punto mi sorge forte il dubbio, per non dire il sospetto, che sia solo un modo per evitare che si conoscano i numeri reali del contagio.
Il governatore De Luca spieghi ai suoi concittadini che non sono liberi di scegliere da soli e che devono chiamare il medico anche per sottoporsi ad un esame a pagamento!” conclude Lamberti.