Ritrovata Daniela, era in un capanno

Redazione
Ritrovata Daniela, era in un capanno
Ritrovata Daniela, era in un capanno

Ritrovata Daniela, era in un capanno. Da due giorni si erano perse le tracce di Daniela Carpentieri. La donna è stata trovata, come scrive Avellino Today,  ed è appena atterrata con l’elicottero dei Vigili del Fuoco nel campo sportivo di Forino; apparentemente sta bene.

Ritrovata Daniela, era in un capanno

La donna sarà assistita da un’altra squadra dei Vigili del Fuoco e dai sanitari del 118 a cui verrà affidata. Daniela era in un capanno. Recuperato anche il cane, che era accanto alla donna. Anche quest’ultimo sta bene. Il cane quando ha visto i caschi rossi ha fatto loro le feste.

Quarantena da Covid, l’Inps: «Niente risorse per il 2021

». Per il 2021 niente indennità di malattia in caso di quarantena per i dipendenti entrati in contatto con un positivo. Lo scrive Il Corriere Della Sera. A ricordarlo è l’Inps in una nota. L’ Istituto  spiega che «poiché per il 2021 il legislatore non ha stanziato nuove risorse» l’indennità non potrà essere erogata per i contatti avvenuti quest’anno.

Vuoto di tutela

Si crea quindi un vuoto di tutela per alcune categorie specifiche di lavoratori. Ma che cos’è l’indennità e cosa cambia per i lavoratori con la cancellazione per il 2021? Introdotta dal decreto legge del 17 marzo 2020, si tratta di una tutela che prevede l’equiparazione alla malattia dei periodi di assenza dal lavoro dovuti a quarantena per contatto con un positivo.

La tutela riguarda tutte le quarantene: con sorveglianza attiva, con permanenza domiciliare e precauzionale. Ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti del settore privato ma non è prevista per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata dell’Inps.

Come spiegato dall’Inps: «Viene corrisposto un trattamento economico equiparato a quanto previsto in caso di malattia comune sulla base della normativa di riferimento».

Indennità non prevista per i malati covid

L’indennità non si applica invece a chi risulta assente da lavoro per malattia da Covid-19 (in quel caso si parla di malattia ordinaria a tutti gli effetti) o a chi, pur in quarantena, continui a lavorare in smart working.

La tutela non è dovuta «nei casi in cui il lavoratore in quarantena continui a svolgere, sulla base degli accordi con il proprio datore di lavoro, l’attività presso il proprio domicilio, mediante forme di lavoro alternative alla presenza in ufficio». In questo caso non venendo meno la sospensione dell’attività lavorativa viene erogata la normale retribuzione.

I rischi per i lavoratori

Chi rischia quindi? I problemi si pongono per quei lavoratori che una volta in quarantena non possono in alcun modo svolgere attività da remoto. Si pensi ad operai, magazzinieri, commessi, cassieri.

Il rischio nel peggiore dei casi è di essere costretti a restare a casa senza retribuzione. «In realtà è un’ipotesi remota — spiega Antonello Orlando, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro — anche perché l’azienda rischierebbe un contenzioso.

Quarantena da Covid, l’Inps: «Niente risorse per il 2021»

Stesso discorso se dovesse mettere il dipendente in ferie forzate. È più probabile che l’impresa si faccia carico della malattia del lavoratore o utilizzi permessi retribuiti o non retribuiti». Difficile, poi, secondo l’esperto che la misura non venga rifinanziata.

«Con la variante Delta la probabilità di quarantene per i dipendenti resta alta per cui, vista la lontananza rispetto a una situazione di normalità, è prevedibile che il governo si orienti verso un nuovo decreto a tutela dei lavoratori», conclude Orlando..