Roccabascerana: rimborsi gonfiati al comune
Roccabascerana. La gente è inferocita. Appena si sono conosciuti alcuni elementi del blitz della squadra mobile al comune, è esplosa la rabbia di tanti cittadini. In un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo, sapere che persone, che lavorano a due passi da casa, si gonfiano anche gli stipendi, fa davvero ribollire il sangue. Ed è proprio di questo che si tratta. Al momento, gli inquirenti non confermano e non smentiscono su eventuali indagati, ma questa mattina si parlava addirittura di arresti. A quanto pare, si apre un altro filone nella stipendiopoli irpina e sembra proprio che così fan tutti. Questa volta si tratta di un filone tutto caudino che vede al centro della cronaca il piccolo comune caudino, che conta solo 13 dipendenti. Piccolo dovrebbe essere bello, ma questo non vuol dire che non ci possano essere spese gonfiate, stipendi più alti di quelli che si dovrebbero effettivamente percepire.
Anzi, forse, con meno dipendenti è più semplice fare ciò che si vuole, senza dare nell’occhio. Per ben comprendere la portata dell’inchiesta, basta sapere che nel piccolo centro a dirigere il blitz disposto dalla Procura della Repubblica, diretta dal dottore Rosario Cantelmo, magistrato molto attento ai reati contro la pubblica amministrazione, è arrivato direttamente il capo della squadra mobile di Avellino, il dottore Mario Castello.
Tutto è partito da una denuncia, un esposto, abbastanza circostanziato che, dopo essere stato verificato accuratamente, ha fatto muovere Procura e Squadra Mobile.
Davanti al palazzo comunale, poco dopo l’apertura degli uffici, sono arrivate tre auto con otto agenti a bordo. La polizia aveva le idee ben chiare ed, infatti, si sono diretti verso gli uffici finanziari. Hanno scaricato le buste paga dei dipendenti, risalenti sino al 2011, hanno sequestrato computer in uso ad alcuni funzionari ed hanno portato via anche un corposo materiale cartaceo, riguardante documenti contabili e amministrativi.
Le verifiche della polizia sono andate avanti per oltre sei ore. All’atto dell’accesso degli agenti, si è portato al comune anche il sindaco Saverio Russo, il quale ha sottolineato che il ramo politico è, completamente, estraneo all’inchiesta. Altro il dottore Russo non ha potuto e non ha voluto dire, ma conferma la massima fiducia nella giustizia e se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. L’inchiesta è solo agli inizi, ma sembra di avere tutte le stesse caratteristiche di quella di Atripalda. In quel caso fu il primo cittadino a denunciare l’andazzo. Da quello che si è capito, al comune di Roccabascerana ci sarebbero stati alcuni rimborsi gonfiati relativi alle spese di viaggio. Questi rimborsi non vengono nemmeno tassati. Ora, il materiale verrà attentamente valutato da parte degli organi inquirenti. E già si parla di denunce a piede libero nei confronti di alcuni dipendenti. Ieri mattina, alcuni sono stati ascoltati a lungo dal team, diretto dal dottore Cavaliere, per spiegare lo stato dell’arte e per sciogliere alcuni dubbi, anche, ad esempio, sul contratto decentrato. Naturalmente, si ipotizza, tra gli altri, il reato di truffa. La mole di documenti portata via è imponente e dovranno essere spulciati uno ad uno, Ma gli inquirenti sembrano avere le idee ben chiare e, da un momento all’altro, ci dovrebbero essere importanti novità che sono attese, prima di tutto, proprio dalla gente di Rocca.
Peppino Vaccariello