Roccabascerana, si avvia la procedura di dissesto finanziario del Comune

Il Caudino
Roccabascerana, si avvia la procedura di dissesto finanziario del Comune

Per tre anni ci hanno provato ma, alla fine, non ci sono riusciti. L’ultimo tentativo per evitare il dissesto finanziario, il sindaco Russo e la sua giunta lo hanno compiuto chiedendo di aderire al Salva Roma, ma la cittadina è un comune troppo piccolo, ha pochissima copertura politica per poter sperare di essere presa in considerazione. E così, il  prefetto di Avellino, Sessa, ha dato il via al procedimento di dissesto finanziario per una massa debitoria accertata di circa un milione e mezzo di euro. Ma, la situazione potrebbe anche essere peggiore, in  quanto non si è mai fatta una ricognizione puntuale della massa debitoria e se ne ha contezza solo quando arrivano le sentenze. Sentenze che, nella maggior parte dei casi, riguardano gli espropri dell’area Pip che, tra l’altro, non è mai decollata. È una situazione che si trascina dai primi anni ‘90. In questi tre anni di sindacato, Russo e la sua squadra, hanno tentato di evitare il dissesto. Hanno aderito al salva enti ed ora avevano chiesto di entrare nel Salva Roma. Ma, la tagliola è scattata ed ora, nei prossimi venti giorni, dovrà essere convocato un consiglio comunale che dichiari il dissesto, pena lo scioglimento dell’assise. Poi, il prefetto Sessa provvederà a nominare un commissario che avrà il compito di gestire le finanze del comune. Appare evidente che non si potrà andare oltre la normale amministrazione, ogni euro in più dovrà essere impiegato per ripianare il debito. Come dire, piove sul bagnato, il piccolo centro della Valle Caudina perde completamente la spinta propulsiva che poteva arrivare dal comune. Il sindaco si dichiara molto amareggiato per il semplice fatto che lui non ha mai contratto un euro di debito. Non solo, lo scorso anno ha chiuso in attivo il bilancio ed ha anticipato per la Regione Campania 750mila euro, che se Palazzo Santa Lucia avesse restituito, probabilmente, si sarebbe evitato il default. La notizia, comunque, era nell’aria e non ha stupito più di tanto la giunta. Ora il sindaco si appresta a convocare il consiglio che determinerà il dissesto. E per i prossimi anni, a Roccabascerana si potranno pagare solo gli stipendi ai dipendenti. Inoltre, il Comune non potrà contrarre mutui. Per le imposte e le tasse locali, diverse dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, le aliquote e le tariffe di base vengono innalzate nella misura massima consentita. Per la tassa smaltimento rifiuti solidi urbani, gli enti che hanno dichiarato il dissesto devono applicare misure tariffarie che assicurino complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio. Non meno gravi le conseguenze sul piano politico. Gli amministratori che la Corte dei Conti riconosce responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. I sindaci ritenuti responsabili, inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo. Una triste realtà che, purtroppo, sta diventando comune a sempre più paesi.

Red