Roccabascerana: Vera integrazione, lavoro per due pachistani
Un piccolo comune che tenta di abbattere i muri di xenofobia che si stanno innalzando in Europa e nel mondo. Un lembo di terra caudina pronto all’accoglienza e che non si fa spaventare da seminatori di odi e da mistificatori.
Lunedì 27 marzo, due ragazzi pachistani, ospitati nello Sprar di Roccabascerana, cominceranno a prestare la loro opera come operai, cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì, quattro ore al giorno, per la manutenzione del verde pubblico e per piccoli lavoretti. Uno sarà in forza per tre mesi, l’altro per due. Per la loro prestazione guadagneranno 400 euro al mese ed a carico del comune ci sono solo poche decine di euro per l’assicurazione. Il programma è rivolto solo per i richiedenti asilo, quindi, è inutile cianciare con storie di stampo razzistico. Prima di lamentarsi, vale la pena informarsi bene di cosa si sta parlando.
E’ molto soddisfatto ed orgoglioso il sindaco Roberto Del Grosso che ha seguito passo passo il progetto sino al traguardo finale.
“Noi siamo per l’accoglienza e l’integrazione” -ci ha spiegato Del Grosso-, quando dico noi, penso di interpretare il pensiero di tutta la popolazione. Molti cittadini, di propria iniziativa, già stanno facendo qualcosa per i ragazzi dello Sprar perché sono consapevoli che sono fuggiti dalla guerra, dalla persecuzione e dalla fame. Era doveroso, quindi, che anche il comune e l’amministrazione che presiedo si adoperasse per fare qualcosa di veramente concreto. Ci siamo riusciti e, grazie a questo progetto, cosa da non sottovalutare, il comune avrà anche a disposizione una forza lavoro che, altrimenti, il nostro magro bilancio non si sarebbe mai potuto permettere”.
“Non intendiamo dare lezioni a nessuno”, conclude Roberto Del Grosso, “cerchiamo solo di fare il nostro dovere di essere umani”.
P. V.