Rotondi : 2 milioni di euro per la mitigazione del rischio idrogeologico del torrente Cavone

Redazione
Rotondi : 2 milioni di euro per la mitigazione del rischio idrogeologico del torrente Cavone

Riceviamo e Pubblichiamo dal Gruppo consiliare Terramia di Rotondi

Il comune di Rotondi nel Psai-rf (piano stralcio per l’assetto idrogeologico rischio frane) adottato dal Comitato istituzionale con delibera n. 1 del 25.02.2003 e approvato con Dpcm del 12.2.2006  in G.u. n. 122 del 28.5.2007, è un comune al quale è stata attribuita la classe di rischio 4^, massima classe di rischio per colata rapida di fango, perché a monte dell’abitato è stata individuata una ampia zona R4 (aree a rischio molto elevato, nella quale per il livello di rischio presente, sono possibili la perdita di vite umane, e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socioeconomiche). L’area individuata R4 ricade in parte nel Parco regionale del Partenio, e comprende il torrente Cavone. Lungo la sponda sinistra del torrente suddetto e a monte del cimitero comunale, per una lunghezza media di 225 metri e una larghezza media di 35 metri si estende la discarica comunale, che copre una superficie di 7500 metriquadri. La discarica con ordinanza sindacale del 17.6.1999 prot. n. 3246 venne dichiarata chiusa.
Il comune di Rotondi attualmente sta predisponendo il PUC, ha iniziato i lavori di ristrutturazione al cimitero comunale nel mese di agosto 2016, che sono fermi dal mese di ottobre 2016 ed ha avviato una indagine esplorativa per affidare la riperimetrazione della cosiddetta zona rossa, il cui bando di gara, cambiato 5 volte, prevede una dotazione di 30mila euro, dei quali 20mila provenienti da un finanziamento provinciale e destinato ad azioni volte al completamento del PUC e 10 mila euro da prelevare direttamente dal bilancio comunale, tutti argomenti, questi, che sono tra loro correlati.
Il sindaco Russo, appena eletto nel 2013, fece sua la delibera di giunta n. 64 del 29.6.2012 (erano presenti in giunta finelli sergio e campanile tonino entrambi assessori) con la quale veniva approvata una intesa con l’Autorita’ di bacino per la riperimetrazione delle aree a rischio. La soluzione della Zona rossa e il Puc erano al 1° punto del suo programma elettorale. Sono passati 4 anni. Nulla.Quella convenzione, infatti non andò a buon fine. Essa prevedeva una spesa per la riperimetrazione di 170mila euro. Mi chiedo: se allora ci volevano 170mila euro, oggi, con 30mila euro cosa facciamo? Intanto nell’attesa di una soluzione, che dura da anni, agli atti risultano diverse richieste di risarcimento per centinaia di migliaia di euro, avanzate da costruttori, che hanno avuto dapprima la concessione a costruire, e,poi, non gli è stata rilasciata l’abitabilità, requisito necessario per vendere gli immobili. Vogliamo anche ricordare, che a Rotondi abbiamo una cubatura per civili abitazioni esistente per 9000 abitanti. Rotondi ha una popolazione di 3700 abitanti.
L’Autorità di Bacino a sua volta ha in itinere un progetto con una dotazione di 2 milioni di euro,che dovrebbe servire per mitigare il rischio idrogeologico con intervento nel torrente Cavone, e, piu’ in particolare il progetto prevede la costruzione di una vasca di laminazione che dovrebbe essere realizzata a valle del cimitero e della discarica nell’area dell’attuale parcheggio sterrato cimiteriale. Questo è uno dei motivi per i quali i lavori al cimitero sono fermi. Infatti con nota prot. 6046 del 19.10.2016, l’arch. Alfonso Ruggiero, direttore dei lavori ha evidenziato che l’impresa appaltatrice, non può continuare i lavori per quanto segue:
l’area attualmente adibita a parcheggio, oltre ad essere ancora occupata da materiali di risulta, e’ interessata da un progetto dell’Autorità di bacino liri-garigliano-volturno che prevede la realizzazione di una vasca di accumulo materiali in caso di frana, e pertanto allo stato non è ipotizzabile realizzare i lavori che la ditta esecutrice ha previsto nella propria offerta tecnica.
Il comune non sapeva che in quell’area era prevista una vasca di laminazione? E, il direttore dei lavori prima di iniziare i lavori non sapeva che in quell’area andava richiesto il nulla osta all’Autorità di bacino, che non c’era?
Come faceva il comune a non sapere, avendo partecipato a diverse conferenze di servizio relative al progetto dell’Autorità di bacino?
Noi del gruppo Terramia per capirci qualcosa in piu’ abbiamo chiesto nei mesi scorsi,senza ottenere alcuna risposta dall’assessore Campanile, di organizzare un incontro con l’Autorità di bacino.
Cosi’martedi 20 giugno 2017, dopo aver concordato un appuntamento con la Dott.ssa Corbelli,  ci siamo recati a Caserta presso l’Autorità di bacino, siamo stati ricevuti dal dott. Capasso, il Rup del progetto, che attraverso il geologo Garrietta ha cercato di farci capire qualcosa in piu’ sul progetto e sulla sua genesi rispondendo alle nostre domande e soprattutto alle nostre perplessità. L’incontro è durato circa un’ora, e, ci ha soddisfatti parzialmente.
Abbiamo deciso di continuare nell’approfondimento, con la richiesta degli elaborati progettuali che a quanto pare non sono mai stati consegnati e tantomeno richiesti dal comune di Rotondi.
Ci siamo resi conto, altresi, che, essendo il progetto in itinere fortemente correlato con il Puc e la riperimetrazione della cosiddetta Zona rossa, che ad oggi sia mancato un coordinamento tra il comune, l’autorità e il progettista del Puc. Chiederemo, quindi, l’istituzione di un tavolo di coordinamento tra loro al quale siamo disponibili a partecipare, proponendo le nostre osservazioni.
Avere a disposizione finanziamenti per la mitigazione del rischio idrogeologico non è una cosa che capita tutti i giorni. Il nostro intento e’ cercare di capire se il progetto dell’autorità offra dei vantaggi per la nostra comunità, vantaggi possibili,  secondo il nostro punto di vista, che possono, addirittura ampliarsi ad altre tematiche.