Rotondi, Bilancio di previsione: opacità, approssimazioni e poche certezze sui conti

Redazione
Rotondi, Bilancio di previsione: opacità, approssimazioni e poche certezze sui conti

Rotondi. La sessione di bilancio del 14 ha riproposto le criticità annunciate dal gruppo Terramia e confermate dai pareri del Revisore.

Ma soprattutto ha riproposto un approccio della maggioranza caratterizzato da scarso senso dell’Istituzione e a tratti irrispettoso delle prerogative della maggioranza.

Nonostante il ritardo abissale dal termine di legge per l’approvazione del previsionale (31 marzo), nonostante l’importanza dell’evento (il bilancio di previsione, e i documenti associati, programmano l’intero anno di una comunità), nonostante il luogo istituzionale, nonostante le criticità che da tempo sperimentiamo, la sensazione avuta era di trovarsi a celebrare una pura formalità, per giunta da liquidare in fretta, da sbrigare senza troppe sottigliezze. Stupefacenti (per noi) l’approssimazione e la disorganizzazione con cui la maggioranza ha affrontato i temi, con relatori a tratti improvvisati e quasi infastiditi dall’incombenza, Atti incompleti e recuperati al momento o non trasmessi ai consiglieri, dei quali alcuni ignari e, tra questi, alcuni giustamente disorientati. E ancora, sguardi interrogativi a fronte degli emendamenti presentati dalla minoranza e comprensibili imbarazzi nel chiedere il voto favorevole per documenti di programmazione inconsistenti o approssimativi.

Inaccetabili atteggiamenti

Inaccettabili (per noi) gli atteggiamenti, a tratti mal dissimulati, di fastidio e insofferenza laddove si trattava di discutere e svolgere un ragionamento che pareva potesse durare più di un minimo. Il revisore, i cui pareri (favorevoli) sono stati depositati un (!) giorno prima del Consiglio, con fair play ha descritto il DUP come “complessivamente carente rispetto ai contenuti previsti dalla norma … con errori di rappresentazione dei dati di Cassa …dati mancanti relativi al personale”.  Si badi che il DUP – Documento Unico di Programmazione – è “il presupposto generale di tutti gli altri documenti di programmazione”. Sul bilancio il parere (favorevole) del revisore è stato altrettanto pacato, rilevando come sui dati di cassa “l’Amministrazione non sembri tener conto dei ritardi delle riscossioni …prevedendo nel 2019 di incassare tutto quanto di competenza dell’anno oltre che tutti i residui attivi”.

I giochi contabili

Tradotto, sono i famosi giochi contabili di cui abbiamo parlato: l’Amministrazione sopravvaluta gli incassi (come l’anno passato) su cui innestare le previsioni di spesa. Non tiene conto della sostanziale difficoltà a incassare ad esempio i tributi e i tributi arretrati (evasioni e simili), che il revisore dimostra con dati storici. Sul tema ci rivedremo in estate al prossimo “assestamento” .

Il recupero dell’evasione in bilancio è solo riferito all’IMU di anni precedenti, niente di niente sulla TARI per cui resta l’interrogativo di quali fonti si disponga per pagare il debito con Irpiniambiente e resta l’interrogativo di quali siano i risultati del servizio – affidato all’esterno – di gestione e recupero tributi.

E’ cresciuto enormemente il Fondo per i crediti di dubbia esigibilità (i crediti che presentano problemi a tradursi in incassi). Sono danari che si mettono da parte temendo che chi deve pagare il Comune non lo farà appieno. Ciò mostra tanto una sottovalutazione del fondo lo scorso anno, quanto la consapevolezza della difficoltà ad incassare somme che erano state previste come entrate negli anni passati e che non sono entrate per nulla, ma che sono servite per impegni di spesa.
Niente di niente – da uffici e amministratori – in fatto di report che dessero un minimo dettaglio della situazione tributaria e dei residui, o delle innumerevoli liti giudiziarie dati da anni invocati dal Revisore.  Non sottovalutiamo e rispettiamo il lavoro degli uffici e l’impegno, quale sia, degli amministratori di maggioranza.  Ma l’impressione crescente è di una difficoltà sostanziale a dominare la situazione dei conti.
O, quel che è peggio, di una imperfetta volontà di avere il controllo della gestione ( e quindi a darne conto).

Gruppo Terramia