Rotondi: Bullismo, questa scuola non è per mio figlio

Redazione
Rotondi: Bullismo, questa scuola non è per mio figlio

Egregio Direttore,

Sono la mamma di un bimbo di 7 anni. Scrivo alla vostra redazione perché sono stufa e schifata da questo paese (Rotondi) chiuso, formato da un alta percentuale di lecchini. Dico questo in quanto lunedì ho pubblicato un post sul gruppo “Sei di rotondi se…” in riferimento ad un’insegnante con la quale ho avuto uno scontro ai colloqui di giovedì scorso e il post è stato rimosso o non so spiegare, fatto sta che non c’è più. Siamo in un paese democratico e non vedo per quale motivo non posso esprimere dissenso o una personale esperienza ed opinione. Lungi da spiegare i vari disagi che sin dall’inizio dell’anno scolastico ho dovuto affrontare. Nuove maestre, nuovo luogo (scuole materne), poi sono stati spostati nuovamente al capoluogo dove medie ed elementari utilizzano lo stesso bagno.
E proprio nei bagni c’è stato un serio problema di bullismo in quanto un ragazzo di scuola media ha intimato a mio figlio di chiudere la porta perché doveva fumare ed inoltre ha fatto la pipì nel lavandino. Vado dalla dirigente per chiedere un permesso per entrata posticipata (per problemi personali) e faccio presente anche questa cosa, e mi dicono che metteranno un bidello affinché sorvegli che almeno la porta di ingresso dei bagni resti aperta.
Il giorno dopo, ad una festa, mio figlio si fa male il piede con conseguente gesso per 15 giorni. Lo faccio presente alla dirigente e mi dicono che avviseranno i bidelli. Posso solo dire che nell’ unico giorno che ho portato mio figlio a scuola me lo sono caricato sulla schiena (la classe di mio figlio è al primo piano). Decido, quindi, di non portare mio figlio a scuola per i giorni in cui dovrà tenere il gesso. La settimana successiva alla ricorrenza dei morti, mi chiama la maestra dicendomi che doveva segnalare ai carabinieri la reperibilità del bambino in quanto mancava a scuola da un po’ (1 settimana, considerando i giorni di festa della settimana dei morti). Prendo le carte del pronto soccorso e via di nuovo in dirigenza a San Martino. E qui premetto che tutti sono al corrente della mia situazione di genitore separato con situazione familiare compromessa e un bimbo seguito da servizi sociali e psicologa.
Ecco perché sono stufa di trovare ostacoli in un cammino che già di suo è complicato. Credevo di trovare nella scuola un’ ambiente accogliente,comprensivo e capace di valutare le potenzialità del bambino. E invece… Arriviamo ai colloqui di giovedì dove l’insegnante mi dice che mio figlio dorme in classe, ha problemi di ortografia. Al che io chiedo alla maestra di seguirlo un po’ è la sua risposta è stata:”io faccio l’insegnante di classe e non di sostegno”. E allora io ho chiesto se a suo parere mio figlio avesse bisogno di un insegnante di sostegno e lei: “lo state dicendo voi, non lo sto dicendo io”. Ma che risposta è!? L’insegnante lamenta di aver trovato una classe vuota, che fa molti errori di doppie e quant’altro e che invece di preoccuparmi delle note che lei mette sul quaderno a riguardo che il bambino incolla la scheda dei testi in storia, dovrei preoccuparmi degli errori che mio figlio fa. CARA “INSEGNANTE DELLA CLASSE” e non di sostegno, come ho scritto sulla motivazione del nulla osta, mio figlio ha tempo per recuperare gli errori di doppie, contrariamente all’ autostima che non recupererà forse più! Però molte volte la colpa è anche di noi genitori. Sicuramente io ho le mie colpe e sa quali sono? Credere nella buona scuola e credere che dietro ad ogni figura professionale c’è una persona con cuore e sentimenti e invece i fatti dimostrano che non sempre è così. A voi mamme dico di non fare di seri problemi, voci di corridoio, difendete i vostri figli, il nostro e il loro futuro. E ai bidelli e a tutti quelli che mi hanno detto che con questa lettera mi beccherò una denuncia, credo che persone di giudizio debbano farsi un attento esame di coscienza e capire che questo mio sfogo è fatto nella speranza che qualcosa in questo paese cominci a cambiare. Io ci metto la firma e la faccia, contrariamente a chi si lamenta in modo anonimo. Distinti saluti.

Sarapullo Vincenza