Rotondi: Chi ha certificato il debito verso Irpiniambiente?

Redazione
Rotondi: Chi ha certificato il debito verso Irpiniambiente?
Riceviamo e pubblichiamo
“L’azione – insistita e protratta – di recupero con cui Irpiniambiente sta gestendo il credito (oltre mezzo milione di euro) che vanta verso il Comune di Rotondi si è tradotta in due recenti proposizioni.
La prima è una proposta di rateizzazione, presentata in termini di documento molto formale, con un articolato che descrive gli obblighi del debitore; la seconda proposta è indirizzata al Sindaco e al Responsabile finanziario, oltre che (in copia conoscenza) al Prefetto.
In questo secondo caso, l’Azienda che eroga il servizio rifiuti “evidenzia possibilità concessa dal legislatore in favore degli Enti Locali” di rivolgersi a vari soggetti finanziari (a partire dalle banche fino alla Cassa Depositi) per avere anticipazioni di liquidità (soldi liquidi) per pagare il servizio di gestione rifiuti.
In tal modo, Irpiniambiente ha risposto anche alla obiezione che da un anno l’Amministrazione comunale oppone alla richiesta di saldo degli arretrati: la difficoltà di cassa (cioè la difficoltà ad avere soldi liquidi, non riuscendo a incassare a sufficienza la tari).
Bene: il nostro fornitore, “con spirito di collaborazione istituzionale”, ricorda che scegliere questa soluzione (l’anticipazione di liquidità) “sarebbe decisamente utile per favorire la normale gestione di tutte le attività connesse al ciclo integrato dei rifiuti“. Un modo elegante per dire che il ritardo nei pagamenti dei “debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati al 31.12.2018” espone a rischi di riduzione del servizio. Insomma, il fornitore fa una volta ancora la voce grossa, sia pure con modi edulcorati. E’ lo stesso fornitore che fino al marzo 2017 ci ha assicurato una differenziata al 25% e un servizio di spazzamento inesistente. Ed è lo stesso che ha fatto il botto passando in pochi mesi (inizio estate 2017) al 65% di differenziata con una inspiegabile oscillazione nelle quantità di riifuto prodotto che abbiamo puntualmente (noi della minoranza) denunciato. Infine, il fornitore è lo stesso che lo scorso anno ha sospeso il servizio di ritiro ingombranti per alcuni mesi. Il tutto senza alcuna contestazione da parte dell’Amministrazione (al punto che Irpiniambiente lo ha più volte messo nero su bianco a futura memoria). In ballo, lo ricordiamo, ci sono stati e ci sono i soldi dei cittadini. Ogni commento qui è superfluo.
Ciò premesso, la domanda che ci poniamo e che abbiamo posto all’Amministrazione è però la seguente: chi a certificato il debito verso Irpiniambiente? in altre parole, chi ha controllato che i “debiti certi, liquidi ed esigibili” che ci contesta il fornitore sono effettivamente coerenti con il dovuto contrattuale? L’ufficio finanziario? l’ufficio tecnico? la polizia locale? o è la stessa Irpiniambiente?
Terramia ha avuto modo a più riprese di segnalare (con Note protocollate) all’Amministrazione anomalie nella fatturazione di Irpiniambiente.
Sarebbe il caso, per tutelare l’interesse prevalente dei cittadini pagatori, andare ad approfondire tutta la materia prima di aderire alle proposte, assai professionali, del fornitore Irpiniambiente.

A margine, ci chiediamo quali costi abbia registrato il servizio di gestione rifiuti 2018, visto che a tutt’oggi il saldo tari 2018, annunciato mesi or sono, non è stato recapitato ai contribuenti.

gruppo Terramia (Mainolfi, Coscia, Citarella, Esposito)”