Rotondi: conti del comune fuori controllo
Rotondi. Conti fuori controllo. L’ufficio finanziario pensa al riequilibrio pluriennale. Il ruolo di una minoranza consiliare è principalmente di controllo.
Terramia, in netta discontinuità con il passato, esercita il controllo anche sui dati finanziari dell’Ente. Dall’insediamento nel 2016 abbiamo subito compreso che i conti comunali erano fuori controllo. Le conferme sono venute negli anni, soprattutto dopo che si è insediato il revisore di nomina non più sindacale e ancor più con l’arrivo, a marzo 2019, dell’attuale reggente dell’ufficio finanziario.
Terramia ha chiesto fin dal 2016 che l’ufficio avesse un responsabile dedicato, stante le enormi difficoltà già evidenti (inesistenza di banche dati, difficoltà di cassa, evasione tributaria non gestita, sentenze sfavorevoli e incertezze per centinaia di migliaia di euro, spese risarcitorie spropositate, personale insufficiente, migrazione verso il bilancio armonizzato con quel che ne segue in termini di sforzi organizzativi, informatizzazione minimale, il tutto in un contesto di perdurante crisi di sistema nazionale…).
La scelta della maggioranza (sindaco e consiglieri, alcuni dei quali ambiscono incredibilmente, nonostante la sequela di disastri provocati, alla carica di primo cittadino) è stata (irresponsabilmente) di cumulare in capo al segretario comunale (che ha accettato di buon grado) le funzioni di responsabile finanziario.
Pensate che per lunghissimi mesi il segretario comunale ha retto, oltre al settore finanziario, anche l’ufficio tecnico e l’economato. I risultati si sono visti.
L’ultimo risultato in ordine di tempo è stato l’aumento retroattivo (luglio 2019) per 160mila euro annui delle tasse locali, nemmeno due mesi dopo che era stato approvato il bilancio (maggio 2019 in cui il delegato di maggioranza aveva solennemente e pomposamente affermato che erano confermate le aliquote IRPEF, IMU ecc.).
Bilanci inaffidabili
Di bilanci inaffidabili Terramia ha parlato, fatti e conti alla mano, più volte. Ora si apre, al rientro dalle vacanze, un nuovo capitolo. Forse decisivo.
Veramente, ancora una volta, ad “aprire le danze” non è la parte politica, gli amministratori (o presunti tali) di maggioranza che oramai si guardano bene dal prendere iniziative del genere, anche perché, ripetiamo, c’è chi sta giocando defilato, cercando di non farsi notare e soprattutto non farsi accomunare ai disastrosi risultati finanziari della maggioranza di cui fa parte, sperando di presentarsi in condizioni decenti per le prossime amministrative, lasciando che sia il sindaco ad apparire come unico responsabile dei pessimi risultati del governo locale.
Irresponsabilità politica
A fronte della irresponsabilità politica è invece il responsabile dell’ufficio finanziario che, senza troppe alternative, che deve prendere l’iniziativa e così chiede ai colleghi capisettore di compilare una tabellina (l’ennesima a babbo morto) in cui indicare debiti fuori bilancio e passività potenziali.
L’obiettivo è quello di “consentire a questo Servizio di effettuare una quantificazione veritiera e attendibile della situazione finanziaria dell’Ente e della esposizione debitoria”. E quindi, viene paventato il ricorso alla “procedura di riequilibrio finanziario pluriennale” (art.243bis del TUEL) che è un modo per tentare di evitare il dissesto (in cui è stato precipitato il confinante Paolisi) laddove sussistano “squilibri strutturali del bilancio”.
Dissesto che, noi Terramia, ci auguriamo non accada, anche se abbiamo qualche evidenza che ci induce ad avere forti dubbi sull’ottimismo sfrenato degli amministratori.
Di certo, quale sia il finale di partita, nessuno dei protagonisti della vicenda (ovvero i consiglieri visibili o invisibili di maggioranza e soprattutto gli aspiranti sindaci) potrà dire di non aver avuto meno di responsabilità piena e solidale del governo dell’Ente e dei disastrosi risultati già oggi consuntivati.
Terramia