Rotondi: continuano le polemiche intorno all’antenna 5G
il capogruppo di Rotondi Futura torna a sollevare la questione

Rotondi: continuano le polemiche intorno all’antenna 5G. La scorsa settimana il gruppo Rotondi Futura è intervenuto su un argomento serio che desta non poche preoccupazioni, l’antenna 5G che la INWIT Spa si accinge a costruire a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria.
Si tratta di un “mamozio” di 34 metri di altezza. E’ quanto sottolinea in un comunicato stampa il capofrutto consiliare di Rotondi Futura, l’architetto Francoescp Mainolfi.
La questione era stata già sollevata durante la campagna elettorale, ed era stata sollevata anche da un costituendo comitato civico, ma come per i tanti interrogativi posti, tutto è passato nel totale silenzio della maggioranza, un inaccettabile mutismo amministrativo prima durante e dopo.
Col manifesto più che denunciare intendevamo scuotere la coscienza della maggioranza e al contempo portare a conoscenza dei cittadini, perlopiù ignari di tutto, i quali oggi si interrogano sulle conseguenze.
I rischi per la salute derivanti dall’avere un’apparecchiatura del genere in una delle aree più popolate del paese saranno noti tra qualche anno, quando gli studi scientifici daranno maggiori evidenze.
Certo l’intenzione non è quella di creare un procurato allarme, ma io ci andrei cauto, anche i coloranti alimentari chimici e l’eternit all’inizio erano considerati innocui, salvo oggi vederne i risultati.
Poi c’è la svalutazione del patrimonio immobiliare, i cui effetti si apprezzeranno più nel breve termine. Mi chiedo, chi comprerebbe un terreno o una casa con un’antenna in bellavista a poche decine di metri di distanza?
Qui parliamo dei sacrifici di tanti di noi che hanno deciso di vivere e investire a Rotondi.
Qualche ignaro difensore d’ufficio cerca di addossare le colpe al periodo del commissariamento, in merito però è opportuno chiarire che una cosa del genere è tutt’altro che improvvisata, in genere queste società non si muovono alla cieca, hanno rappresentanti sul territorio e i primi rapporti li hanno con le amministrazioni locali, in primis con i vertici politici, quindi a mio avviso la questione ha avuto inizio alcuni mesi prima dell’avvento del commissario, forse nel 2023.
Meraviglia come il comune non abbia in prima istanza fatto valere la delibera dell’amministrazione Izzo che vietava impianti sui suoli privati accettando che l’antenna andasse proprio in quella direzione.
Magari il coinvolgimento dei cittadini, un clima ostile, avrebbe fatto desistere la INWIT dal progetto, ma altro che ostili ci hanno fatto apparire come una massa di pecoroni asserviti al fischio del pastore.
I cittadini di Rotondi sono passati come quelli, “fate pure, tanto questi a cose fatte sene faranno una ragione”.
Il coinvolgimento non c’è stato, e poteva esserci, durante il periodo di commissariamento; intendo da gennaio 2025, data dell’avvio del procedimento: magari da parte di chi sapeva e/o da parte chi ha continuato, in quel periodo, a frequentare gli uffici comunali. Il coinvolgimento, ahimè, non c’è stato nemmeno dopo il 26 maggio, magari per cercare di bloccare il provvedimento unico.
Mah! Probabilmente si erano esauriti gli avvocati amministrativisti. Niente, tutto è sfumato tra il silenzio e la totale indifferenza. Mi chiedo chi trae vantaggio da tutto questo? Certo non Rotondi.
Auspichiamo almeno un incontro pubblico sull’argomento, ma già sappiamo che anche su questo l’amministrazione farà spallucce per non affrontare la questione.
A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca! Diceva il compianto Giulio conclude Francesco Mainolfi capogruppo consiliare Rotondi Futura.