Rotondi: cronaca di un attentato annunciato
Solo un gonfiabile è stato avvolto dalla fiamme. Il secondo era stato cosparso di liquido infiammabile, ma, gli attentatori, probabilmente, spaventati dalla luce sprigionata dal fuoco, hanno temuto di poter essere individuati ed allora hanno preferito darsi alla fuga.
Del resto, erano da pochi minuti passate le 22,00 quando è andato in scena un nuovo attentato, derubricato dalle forze dell’ordine come opera di sconosciuti, sul quale si sta indagando a 360 gradi.
Sarà, ma dei fatti del genere avvengono in una calda serata di luglio, di sabato per lo più, quando la gente non può restare in casa, qualcosa di preoccupante starà pure avvenendo. I carabinieri hanno ritrovato il contenitore con il quale è stato portato il liquido infiammabile che doveva avvolgere nelle fiamme i due gonfiabili, installati per la manifestazione del beach volley che si sta svolgendo nello spazio attiguo. E, non ci vuole Sherlock Holmes per capire che si tratta di un chiaro avvertimento contro questa iniziativa. Certo, potrebbe essere anche opera di qualche balordo, ma ci sembra strano, ma molto strano che sia avvenuta proprio il giorno in cui, il sabato appunto, la manifestazione non si svolge. Ed ora via alle indagini, mentre la popolazione chiede a gran voce, anche sui social, telecamere di sicurezza.
Partiamo dal secondo punto, un sistema di videocamere è molto importante per la sicurezza di tutti, ma non è la panacea di tutti i mali. Chi ha agito, ieri sera, ad esempio, anche sotto l’occhio del grande fratello lo avrebbe potuto fare tranquillamente, travisando il volto e poi avendo cura di far sparire gli abiti che aveva addosso. Né tanto meno, le videocamere danno qualche segnale di allarme, ma le immagini possono essere visionate ex post.
Ed allora, ieri sera erano passate da pochi minuti le 22,00, è mai possibile che nessuno abbia visto nulla, in una zona densamente abitata? E’ facile pensare che nessuno abbia visto un bel niente. Le tre scimmiette sono gli animali più amati in Valle Caudina. Siamo tutti tre scimmiette nella vita vera e leoni dietro una tastiera. Ci commuoviamo nel ricordare Falcone e Borsellino, ma solo perchè sono a Palermo, tanto lontano da noi. Poi a casa nostra, non sentiamo, non vediamo e non parliamo. Per quanto riguarda le indagini, ci auguriamo che non si vada incontro ad un altro buco nell’acqua.