Rotondi: Finanze comunali. Pessima gestione, esposto del Revisore al Prefetto per accedere agli atti
Riceviamo e pubblichiamo
“La pessima gestione politico-amministrativa delle finanze comunali, che tanto sta costando ai contribuenti pagatori e, in generale, ai residenti, viene confermata da sempre nuove evidenze.
Il Revisore dei Conti ha esposto al Prefetto “di non essere stato messo in grado di accedere agli Atti e documenti … per adempiere alle proprie funzioni, né di interloquire con il responsabile della Ragioneria su questioni attinenti la gestione finanziario-contabile dell’Ente”.
Il Revisore, avendo un ruolo tecnico, gestisce la relazione con l’Ente con approccio spiegabilmente collaborativo e paziente: questa considerazione rende meglio il senso dell’esposto al Prefetto, che normalmente non dovrebbe rientrare nelle dinamiche revisore-amministrazione.
Il revisore lamentava – da tempo – di non poter esprimere pareri obbligatori su documenti contabili fondamentali, i cui termini di approvazione sono peraltro prossimi alla scadenza.
Il termine per il bilancio di previsione è oramai scaduto (31 marzo), mentre per il rendiconto 2018 s’approssima (30 aprile, con le festività pasquali e il 25 aprile per lo mezzo).
Ora, osserviamo le tempistiche: la nota prefettizia è del 26.3 (martedì scorso), la acquisizione a protocollo del Comune è del 27 (mercoledì) e il revisore si è potuto recare finalmente in Comune solo il 29 marzo (venerdì) a tempo oramai scaduto per il bilancio di previsione.
Acquisiti gli Atti il revisore dovrà stendere il parere che andrà depositato con adeguato anticipo sulla data del Consiglio, affinché, ad esempio, anche la minoranza (che non, accetterà di vederselo recapitare il giorno prima) possa visionarlo e usarlo ad esempio per proposte di emendamento agli atti di bilancio.
È la conferma – ove ce ne fosse bisogno – di un modo di fare per cui solo gli interventi di autorità sovracomunali sono efficaci verso certi amministratori e certi uffici comunali (senza voler generalizzare), la cui resistenza o indifferenza a basilari obblighi del Testo Unico degli Enti Locali (in tal caso la materia dell’articolo 239) è garanzia di crescenti problemi per l’intera comunità, oltre che segno di una inaccettabile cultura amministrativa.
È la conferma di una fase di enorme difficoltà, ampiamente prevista, spiegata e denunciata dalla minoranza, in Consiglio e non solo, che prelude a ulteriori criticità sul versante finanziario e operativo.
A margine, ma ci torneremo prestissimo, va appena detto che il prefetto aveva sollecitato per tempo (oltre un mese fa) i Comuni in ordine al rispetto dei termini per l’approvazione del bilancio previsionale; come nel 2018 (anno dell’indimenticato e indimenticabile, oltre che costoso, “bilancio di verità”) e nel 2017, la maggioranza (con assessori revocati e i nuovi nominati senza deleghe, altra grave anomalia inspiegata) ha puntualmente ignorato le previsioni di legge e gli appelli prefettizi.
Ovviamente, zero informazioni o spiegazioni ai cittadini.
Invitiamo ancora una volta i cittadini a partecipare e ad interessarsi ancor più delle vicende locali, oltre che nazionali e internazionali, magari prendendo parte all’imminente incontro che Terramia organizzerà sui conti comunali.
Gr. Consiliare Terramia