Rotondi: ” fioccano i candidati a sindaco e nessuno si interessa dei problemi”, il J’Accuse dell’avvocato Iglio

Redazione
Rotondi: ” fioccano i candidati a sindaco e nessuno si interessa dei problemi”, il J’Accuse dell’avvocato Iglio

Rotondi: ” fioccano i candidati a sindaco e nessuno si interessa dei problemi”, il J’Accuse dell’avvocato Iglio. Dall’avvocato Rino Iglio riceviamo e pubblichiamo.

Egregio direttore,

sono trascorsi quasi tre mesi da che il Suo giornale ha gentilmente pubblicato un mio intervento sulle prossime elezioni amministrative a Rotondi.

Da allora, poco o niente si è mosso. Due manifesti affissi a breve distanza l’uno dall’altro hanno reso pubbliche due possibili candidature, quella dell’ex sindaco Raffaele Lanni e quella di Sergio Finelli, già amministratore e vice-sindaco del nostro comune.

Quanto alla prima, non sono informato di iniziative ulteriori rispetto al manifesto che ne ha annunciato la candidatura. Quanto alla seconda, credo che sia espressione di un progetto che, seppure non ancora definito, certamente è a uno stadio più avanzato.

Purtroppo, la discussione delle cose da fare è ferma al palo della mediocrità.

I cittadini auspicano un ricambio degli amministratori, mentre la condizione di pre-dissesto finanziario in cui versa il paese rende oggettivamente difficile focalizzare un programma di rinascita.

Occorrono conoscenze tecniche e una visione d’insieme, oltre a un confronto di cui non vi è traccia nel paese. I candidati non sembrano interessati, i cittadini ancora meno.

In compenso fioccano gli aspiranti candidati sindaco, dichiarati e non dichiarati.

Per fare cosa? Nessuno lo sa. Per fare il Sindaco, si dice.

Oggi l’unica progettualità è l’orizzonte individuale: voglio fare il Sindaco.

Di Rotondi non importa nulla a nessuno. Rotondi è degradato a una scusa.

Siamo uno dei pochi paesi della Campania (anzi, d’Italia) a non avere uno strumento urbanistico degno di questo nome. Il territorio è abbandonato a se stesso perché il Programma di Fabbricazione risale a circa 50 anni fa.

Abbiamo aziende e attività commerciali limitate nella loro operatività in quanto risultano insediate su fondi agricoli.

Tantissime abitazioni private versano in una condizione di semi-illegalità, con tutto ciò che ne consegue in termini di accesso ai finanziamenti per le ristrutturazioni e di trasmissibilità a terzi degli immobili.

Insomma, un disastro cui nessuno mette mano, anche perché lo strumento urbanistico viene considerato dalle amministrazioni di turno come un’occasione di scambio elettorale.

Sul nostro capo pende una condanna in primo grado per 1.200.000,00 euro che se, come ritengo, verrà confermata (spero vivamente di sbagliarmi), ci porterà al dissesto finanziario.

E pende una causa relativa all’esproprio del terreno su cui insiste la villetta “Padre Pio”, il cui probabile costo per la collettività ammonta ad oltre 100.000,00 euro.

Il mese scorso l’Enel ha intimato al Comune di Rotondi il pagamento di 114.000,00 euro per bollette non pagate negli anni 2018-2020.

Il tutto, senza considerare il nostro arrancante piano di rientro dal deficit accumulato.

Per la pubblica illuminazione spendiamo 175.000,00 euro all’anno, ma solo 147.000,00 euro servono a illuminare le strade, la rimanente somma viene spesa per fornire di energia elettrica i tanti immobili comunali.

Nessuno si è mai preoccupato di razionalizzare l’utilizzo di questi beni, il cui peso è oramai insostenibile per la collettività.

Non ho i dati del consumo del gas, ma se gli immobili costano 28.000,00 all’anno di energia elettrica, non oso immaginare quanto costi il consumo del gas.

La riscossione dei tributi è condizionata da una evasione imponente, di circa il 50%.In sintesi, per ogni contribuente che paga c’è uno che non paga.

Non abbiamo soldi per finanziare i servizi ai cittadini (cura del verde, manutenzione degli spazi pubblici, servizi di trasporto degli alunni), né per dare una mano alle tante associazioni presenti sul territorio.

Figuriamoci se possiamo avere le risorse per programmare eventi o promuovere iniziative culturali o ricreative.

Il bilancio è gravato da mutui derivanti dalla gestione degli anni passati e, da ultimo, dalla realizzazione del campo sportivo comunale, costato una somma mai veramente precisata, di gran lunga superiore a 500.000,00 euro.

I lavori erano assistiti da contributi vari ma siamo decaduti dai finanziamenti e dunque oggi le somme utilizzate per realizzare il campo sportivo rimarranno per decenni a totale carico del bilancio comunale (cioè a carico dei cittadini), a titolo di rate di mutuo.

Potrei continuare, ma il mio intervento sarebbe troppo lungo e forse già lo è.

Rispetto a questo quadro sconfortante, Rotondi preferisce parlare di nomi piuttosto che di problemi.

I professionisti del paese e coloro che hanno gli strumenti per comprendere la realtà non sembrano interessati a una discussione seria sullo stato di fatto.

Tutti sono concentrati su se stessi e disposti a qualsiasi compromesso pur di vincere. Ogni tanto si legge qualche timido intervento preconfezionato, ma si tratta di aria fritta, di chiacchiere al vento.

Vincere le elezioni è l’unico obiettivo, l’unico valore.

Ma per fare cosa?

Per fare come gli struzzi, tenere la testa nel terreno e non guardare al futuro che ci attende. Guardiamo il paese e quello che vediamo non ci piace, ma guai a fare una seria discussione sulle iniziative che servono per cambiare passo. Guai a invocare la figura di un vero amministratore.

Prevalgono le logiche familiari e le malcelate convenienze di una gestione allegra delle finanze comunali e manca una visione d’insieme.
La vacca è magra, eppure si pretende di mungerla ancora. Mai come oggi, Rotondi ha bisogno dei miei migliori auguri di un buon 2025.

Rino Iglio

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