Rotondi, Gruppo Terramia: “L’amministrazione non garatisce né presta attenzione al cittadino!”

Redazione
Rotondi, Gruppo Terramia: “L’amministrazione non garatisce né presta attenzione al cittadino!”

Riceviamo dal Gruppo consiliare Terramia e pubblichiamo

“Capogruppo e consiglieri di minoranza frequentano spesso gli uffici comunali e ne rilevano altrettanto spesso le dinamiche con i cittadini. Non diciamo una novità se affermiamo che ci sono grandi difficoltà (come in tanta parte del Paese Italia). Mancano o sono inadeguati troppi aspetti della cosiddetta cultura di servizio verso gli amministrati.
Analogamente, non diciamo nulla di nuovo affermando che il dato politico è che chi governa l’Ente non ha la volontà e la cultura politica di portare Uffici e fornitori verso il basilare indirizzo del servizio al cittadino. Si spiegano così le tante anomalie che segnaliamo oramai con cadenza giornaliera.
Proprio in questi giorni (come lo scorso anno) non sono pochi coloro che si recano in Comune, avendo ricevuto dall’Ente, proprio sul finire dell’anno, un avviso bonario con l’invito a regolarizzare una tassa che l’Ente stesso suppone non pagata. Il contribuente malcapitato, per dimostrare (e sommessamente protestare) “carte alla mano” che l’avviso di accertamento ricevuto è errato perché magari il tributo era già stato pagato, deve recarsi presso l’ufficio tributi in determinati giorni a determinate ore del giorno.
Il servizio tributi è affidato ad un fornitore esterno (pagato quindi dai contribuenti stessi). Questi, nel ricevere “le carte” che il contribuente vessato (così si definisce chi ingiustamente viene “invitato” a dimostrare la propria fedeltà fiscale) ha raccolto per dimostrare la propria “estraneità” alla contestazione, non rilascia ricevuta.
Ovvio che, se di nuovo vessato da un analogo “invito” o da una cartella esattoriale anch’essa errata per lo stesso tributo, il cittadino rischia di dover ricominciare da capo non potendo dimostrare quanto già fatto. Ovvio, se si ragiona in termini di buonsenso.
Qualunque Carta dei Servizi, Regolamento di servizio, contratto, norma, Legge ecc. ecc., a fronte di un adempimento del genere, prevede il rilascio di una ricevuta (di una “prova”) con cui la PA attesta l’avvenuta dimostrazione che la posizione del contribuente è regolare. A Rotondi no, per quanto abbiamo constatato lunedì 10 dicembre mattina.
Non solo: l’Ufficio dovrebbe (deve) prodursi in tante e sentite scuse al contribuente per il disturbo procurato, spiegandone la ragione.
Cosa è costato al cittadino quell’errore? Ansia, preoccupazione e perfino vergogna di essere, pur incolpevole, indicato come contribuente infedele; e poi tempo sprecato, oneri per spostamenti, attese e magari il ricorso al proprio ragioniere.
Il Comune di Rotondi non ha una carta dei Servizi. L’Amministrazione non gestisce, come nello specifico caso, il rapporto Ufficio-cittadino, lasciando quest’ultimo alle prese coi problemi che la stessa Amministrazione ha creato. Non precisa nel rapporto contrattuale con il fornitore del servizio tributi quali elementare adempimenti vanno obbligatoriamente (obbligo contrattuale) espletati verso il cittadino contribuente nei diversi casi. L’Amministrazione di Rotondi non si preoccupa di facilitare il rapporto tra Ufficio e contribuente il quale è costretto a venire in Ufficio in un orario limitatissimo e tale che lo obbliga in non pochi casi a chiedere un permesso al suo datore di lavoro. L’Amministrazione di Rotondi non promuove il ricorso al comodo e pratico canale telematico (es. PEC) per le comunicazioni o per gestire una semplice produzione di evidenze documentali che attestano una certa condizione del contribuente. Ancor meno promuove le forme di pagamento on line (es internet banking).
L’Amministrazione di Rotondi non si produce in scuse per i propri errori verso il contribuente.
Questo comportamento è all’opposto della cultura del servizio al cittadino, pur obbligatoria per la PA.
La maggioranza nella propria azione di governo esprime questa (in)cultura, e quel che accade è il risultato di una precisa volontà politica: il cittadino non è al centro dell’attenzione dell’Amministrazione che pensa ad altro.
Ai cittadini diamo ancora una volta indicazioni di reagire a tutto ciò, sia evidenziando le proprie ragioni al Comune (protocollo.rotondi@asmepec.it ) sia scrivendo al Difensore Civico della Regione Campania (protocollo.organismi@consiglio.regione.campania.it).
I commenti li lasciamo al lettore, le azioni invece toccano a noi.”