Rotondi: il fallimento del progetto di Piazza Vittorio Emanuele, la denuncia di Terramia
Il progetto di riqualificazione della piazza Vittorio Emanuele e aree limitrofe, è fallito.
Il fallimento è sotto gli occhi di tutti, tranne di chi ne è responsabile.
Volutamente parlo di responsabilità e non di colpa, quando si cercano le colpe si perde di vista le responsabilità.
Nella realizzazione di un progetto le responsabilità sono, in ordine:
- Progettista
- Direzione del lavoro
- Ditta esecutrice
- Collaudatore
- RUP
- Amministrazione comunale
Il progettista ha la responsabilità della scelta progettuale relativa alla verifica dell’area, tipologia di intervento e scelta dei materiali.
Direzione lavori, ha la responsabilità dello studio del progetto, l’analisi dell’area di intervento con sondaggi che modificano, se il caso, i criteri di realizzazione in deroga alle carenze progettuali e all’analisi dei materiali da impiegare qualora siano non adeguati all’uso a cui sono destinati.
Ditta esecutrice, è quella che ha le responsabilità più evidenti, quali di aver impiegato personale proprio o del sub appaltatore, non esperto, forse oppure di aver utilizzato materiali di posa non adeguati, può darsi ma in ogni caso avrebbero dovuto avere il benestare della direzione lavori.
Collaudatore, altra figura mitica che dovrebbe collaudare l’opera in modo da verificare che ciò che ha previsto il progettista sia stato effettivamente realizzato dalla ditta esecutrice nei modi e nei termini previsti dal progetto.
RUP, e qui cominciano le dolenti note. Il RUP è il Responsabile Unico del Progetto, un tecnico normalmente facente parte dell’ufficio tecnico comunale, pagato oltre lo stipendio, che dovrebbe coordinare le fasi della realizzazione del progetto e che si occupa della confezione del dossier e dello stato di avanzamento dei lavori, parte economica, ma è dà il benestare al pagamento delle fatture.
L’Amministrazione Comunale, è qui si chiude il cerchio. Per gli amministratori comunali TUTTI, a partire dal Sindaco, passando per i componenti della Giunta e finendo ai consiglieri. Per loro gli interventi sono: lo sbandieramento del progetto, l’annuncio del valore dell’appalto e l’apoteosi della presentazione dell’opera ai cittadini, cioè tutte fasi che hanno come unico impatto, il consenso personale o di squadra. Niente che si colleghi al controllo dei vari attori del progetto, come imporrebbe il ruolo di amministratore della cosa pubblica e della corretta spesa del denaro dei contribuenti.
I fatti sono che, dal momento del completamento dei lavori, si è via via intensificato l’intervento della ditta appaltatrice, per ovviare alle rotture sempre più frequenti del manto stradale e alle volte anche più di una volta, con frequenza che sta diventando esponenziale.
Noi dell’opposizione abbiamo chiesto al Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, a mezzo PEC, se fosse a conoscenza del problema e dei frequenti interventi di riparazione e anche se avesse formalizzato agli attori di cui sopra, la situazione, per responsabilizzarli anche nel caso di verifica della buona esecuzione dei lavori, ognuno per la propria parte di responsabilità.
Ad oggi ed è passato quasi un anno, nessuna risposta, questo è il modo di gestire la cosa pubblica e il rispetto che è dovuto alla comunità rotondese che ha dato loro fiducia, fiducia mal ripagata.
Viva Rotondi.
Gruppo Consiliare Terra Mia
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