Rotondi: il Puc non vedrà mai la luce, la denuncia di Terramia

Redazione
Rotondi: il Puc non vedrà mai la luce, la denuncia di Terramia

Rotondi. Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo Terramia.

Nel Consiglio Comunale del 2 dicembre 2019, grazie al monito del Prefetto a portare all’ordine del giorno le interrogazioni della minoranza, è venuto fuori un quadro sconcertante e sconfortante sul tema della Pianificazione Urbanistica Comunale.

Sembra incredibile la capacità (?) di una classe politica di bloccare per decenni un elemento strategico per il futuro del paese.

Vediamo più in dettaglio la risposta dell’amministrazione (superbo esempio di come la realtà supera l’immaginazione).

Punto primo: la cubatura massima realizzabile (nuova edificazione) corrisponde a circa 60 unità edilizie. Invece, il vecchio programma di fabbricazione del 1975 era molto più “generoso”.

Quindi: con il “nuovo” PUC si dovrebbe tagliare molta superficie edificabile. A chi toccherebbe? è “popolare”? chi si assumerebbe la responsabilità di tagliare?

Punto secondo: “si sta rielaborando la versione depositata dal progettista anni orsono” (dice l’Amministrazione). Fumisterie.

Chi sta “rielaborando”? e perché? con che tempi? con quali criteri?

Punto terzo.

Risulta evidente la mancanza di specifici passaggi (e chi o cosa ha impedito di farli visto che sono trascorsi anni e anni, ndr) … il documento depositato dal progettista prof Gerundo contiene impropriamente (accidenti!, ndr) una proposta progettuale con relativo zoning (la volgare zonizzazione, ndr) dettagliato del territorio che in punta di norma (proprio in punta, accidenti!, ndr) è il risultato finale della progettazione e non la fase di partenza nella quale attualmente ci si trova…”. 

Capito?! siamo all’inizio …dopo decenni che il prof. Gerundo lavora per il Comune e dopo quasi un decennio dall’incarico del 2012.

E pensare che il prof, ancora nell’aprile 2017, sperava di chiudere.

Punto quarto.

Infatti, in una missiva a Sindaco e vice, recante significativamente a oggetto “Preliminare di PUC-ulteriore elaborazione” il tecnico trasmetteva il Preliminare dicendolo “frutto di una articolata fase di condivisione con l’amministrazione” e chiedeva “riscontri con cortese sollecitudine, in quanto, come già espresso in più occasioni ai massimi rappresentanti dell’amministrazione (chi era più massimo di sindaco e vice, ndr?) è interesse del sottoscritto concludere al più presto e comunque improrogabilmente entro il 31/10/2017″. Siamo nel 2020 e più che concludere occorre ri-cominciare (o cominciare?).

Punto quinto.

Ma proseguiamo con la risposta dell’Amministrazione (che rispondendo a noi, indirettamente ha risposto al progettista): “Fatte salve le analisi prodotte, da attualizzare ove possibile (più passa il tempo e meno è attuale quello che è stato consegnato, ndr) …la documentazione prodotta… è carente del… fondamentale (!) apporto derivante dalla partecipazione del territorio (tradotto cittadini e organizzazioni, ndr)…”. Documentazione carente.

Punto sesto.

Pertanto “…è opportuno procedere senza indugio (ci mancherebbe…, ndr) ad una riformulazione della documentazione …indicazioni strutturali, documento strategico e rapporto ambientale preliminare …e avviare la …VAS “.

E ancora: “Solo successivamente …si potrà procedere con la progettazione del PUC e quindi scendere nei particolari progettuali di zoning e indici e relate norme di attuazione, aspetti che nella fase preliminare non vanno assolutamente rappresentati“.

Considerazioni finali (sintetiche, ma ciascuno ha gli elementi per farne di proprie).

L’amministrazione non ha risposto ad alcune domande sul compenso del progettista che però immaginiamo con questa stroncatura (ma pare strano che un docente universitario commetta questa incredibile somma di “imperfezioni”) dovrà per forza essere riconsiderato, non fosse altro che il lavoro pare ancora da fare.

E’ chiaro che c’è una volontà politica ferrea di questa maggioranza di non far procedere la pianificazione urbanistica. Questa è la nostra opinione corroborata da fatti e atti e decenni trascorsi a vuoto. E’ chiaro altresì che la questione sarà travasata pari pari nella prossima legislatura. I danni per la comunità, derivanti da questa impostazione politico-amministrativa sono enormi e questo non è chiaro soprattutto a chi amministra.

Va sottolineata l’importanza dell’intervento del Prefetto che ha consentito di far emergere una quantità di informazioni che altrimenti, riteniamo, difficilmente la maggioranza avrebbe dato. E questo è forse un fatto ancora più preoccupante.

Terramia