Rotondi: la crisi al Comune
Era nell’aria, non c’erano versi per potere evitare questa situazione, ma discutere in consiglio davanti ai cittadini le vere ragioni che hanno portato alla crisi non può che fare bene alla democrazia, soprattutto in un paese, come Rotondi, che sembra essere n una perenne campagna elettorale. Come vi abbiamo già dato conto, è stata presentata stamani di buon’ora, una mozione di sfiducia al sindaco Antonio Russo.
E’ la diretta conseguenza di una crisi che si trascina da mesi e che ha visto la maggioranza perdere due componenti, due ex assessori, Nello Ilario prima e Bartolomeo Esposito poi. Ma, non si può considerare ancora l’epilogo dell’amministrazione guidata dal medico. La mozione, infatti, porta in calce quattro firme. E’ stata siglata dal capogruppo della minoranza, Raffaele Lanni, dal suo collega Gennaro Mainolfi e da Esposito ed Ilario. Secondo la legge, la mozione deve essere discussa in consiglio, a partire da dieci giorni dalla presentazione e sino ad un massimo di trenta giorni. Dead line, quindi, calendario alla mano e tenendo conto che questo mese di febbraio conta 29 giorni, giovedì 17 marzo. Attenzione, però, se le cose dovessero restare in questo modo, con questi numeri, la mozione di sfiducia dovrebbe essere bocciata. Il consiglio comunale di Rotondi, infatti, è composto da otto componenti, sette consiglieri comunali, eletti, più, naturalmente, il sindaco che deve essere considerato un membro dell’assemblea a tutti gli effetti. E, per sfiduciare il primo cittadino, c’è bisogno della metà più uno dei componenti l’assemblea. La mozione, sempre se le cose dovessero restare in questo modo, dovrebbe essere bocciata perché ci sono quattro voti a favore e quattro contro. Attenzione, però, in questo modo, il consiglio comunale rischia la paralisi, con la parità non passerebbe mai nessuno provvedimento. Non solo, entro il prossimo 30 di aprile dovrebbe essere approvato il bilancio e con questi numeri non passerebbe il documento contabile. A questo punto, quindi, l’assemblea, questa volta, verrebbe sciolta, ma lo scioglimento si può protrarre ancora, per diverso tempo, in quanto prima ci sarebbero varie diffide da parte del prefetto. Insomma, la questione non è per nulla semplice, complice un legislatore distratto, che nelle smania di ridurre gli spazi democratici nelle assemblee elettive, ha scordato che i componenti devono essere sempre dispari, per evitare di andare incontro a situazione del genere. Non a caso, subito dopo le amministrative del 2013 il numero fu corretto, ma era oramai troppo tardi per Rotondi. Insomma, ci si prepara a vivere una fase molto controversa. Da una parte, il primo cittadino ha perso, oggettivamente, due membri della sua maggioranza, ma non ci sono i numeri per mandarlo a casa. Dall’altra, Antonio Russo, come tutti i sindaci può vantare di essere stato eletto direttamente dal popolo ed in base a questo principio, chiedere al consiglio la fiducia per andare avanti o magari fare appello al corpo elettorale.
A questo punto, però, Russo, come prima cosa, deve completare la giunta, visto che mancano due assessori. Certamente, come era anche nei patti, dovrebbe entrare Tonino Campanile, ma resta libero ancora un posto e tutti e quattro i componenti della maggioranza hanno delle cariche, ed allora, potrebbe essere nominato un assessore esterno e, quindi, già pensare agli scenari futuri e alle prossime elezioni. Stando così le cose, molto difficilmente Rotondi tornerà alle urne per il turno elettorale di primavera. Si dovrà attendere la primavera del 2017 ma, almeno con il consiglio comunale per discutere la sfiducia, verrà fatta un poco di chiarezza e, vista l’attesa, si prevede una grande partecipazione.