Rotondi: la stangata di Ferragosto è servita!

Redazione
Rotondi: la stangata di Ferragosto è servita!

Rotondi. Il Consiglio Comunale è chiamato a decidere il 31 luglio su un ordine del giorno, passato nell’arco di una giornata da due a cinque punti.

Nella prima versione “salvaguardia e assestamento” (oltre che l’approvazione dei verbali precedenti) erano da discutere.

La seconda versione si è arricchita di tre punti con cui la stangata di ferragosto è stata servita ai rotondesi distratti dal caldo e dalle vacanze (la maggioranza è solita approfittare del caldo per piazzare i soliti “colpi” di cattiva amministrazione, come dimostra il silenzio assordante sulla vicenda dei concorsi prima strombazzati e poi “congelati” secondo quanto riportato dai media locali non smentiti dall’Ente e come dimostra la vicenda della valanga di debiti fuori bilancio approvati nell’agosto del 2018).

Sui conti pubblici, quanto il gruppo Terramia ha evidenziato da tempo si sta verificando puntualmente: l’inaffidabilità dei numeri è oramai una costante conclamata di questa amministrazione. Le evidenze si accumulano negli anni e le conseguenze sono tutte la la popolazione.

Un esempio sono i debiti fuori bilancio riferiti a sentenze o precetti (per 63mila euro) e (udite udite!) incarichi legali dal 2018 affidati senza regolare impegno di spesa e liquidazioni di parcelle professionali anch’esse non coperte da impegno di spesa (57mila euri). Il tutto comunicato dal settore Affari Generali al Settore Finanziario (che sollecita gli Uffici a fare chiarezza) a metà luglio.

Il Revisore dei Conti, dal suo insediamento due anni fa, proprio sull’argomento ha ripetutamente richiamato il Consiglio e l’Amministrazione a fare chiarezza e a stimare i tanti capitoli oscuri delle spese comunali associate al contenzioso. Non solo: nell’ultimo parere reso sul rendiconto 2018, il revisore ha scritto, a proposito delle funzioni dell’organo di revisione, parole illuminanti per meglio capire cosa stia accadendo. Ricordiamo (ne abbiamo già parlato) cosa scrisse il revisore sul rendiconto 2018: “i disposti normativi sono stati violati dall’Ente il quale ha ignorato ogni istanza della scrivente inibendo di fatto le funzioni di vigilanza …e sottraendosi ad ogni tipo di controllo”.

Insomma, un approccio fatto di opacità e pochissima trasparenza che non solo Terramia ha denunciato da tempo. Questo approccio sta producendo risultati.

Quali?

Il Consiglio (torniamo all’esordio) deciderà il 31 luglio sul (più che) raddoppio dell’aliquota dell’irpef comunale che passa dallo 0,4 allo 0,8% (il gettito passa da 120mila a 270mila euri stimati). Questa è una decisione che vale retroattivamente per il 2019! con ciò smentendo clamorosamente (ma mica tanto) il Bilancio di previsione approvato dai consiglieri di maggioranza nemmeno due mesi fa.

Nel maggio scorso infatti, si dava a intendere ai rotondesi che gli aumenti ci sarebbero stati solo dal 2020: “confermiamo le aliquote dell’anno scorso IMU, TASI e IRPEF” dichiarava il delegato al bilancio (con una punta di inopportuno orgoglio).

Anche le aliquote IMU vengono aumentate per il 2019 (retroattivamente e smentendo il voto dei consiglieri di maggioranza per il bilancio di previsione del maggio scorso). In particolare, l’aliquota per “tutti gli altri fabbricati e aree edificabili” passa all’8,6 per mille (questo interessa tanta gente). Questo dato, incrociato con le previsioni dello scomparso PUC (su cui la maggioranza si sta scontrando internamente da anni) che aumenta spropositatamente le aree edificabili, significa un aumento garantito del prelievo fiscale per tanti futuri proprietari di suolo edificabile (su cui si pagano più tasse che sul suolo agricolo).

In conclusione, una frase ricorrente nelle proposte di delibera per il Consiglio è da rimarcare: l’aumento tributario serve “per il ripristino degli equilibri di bilancio”. In altre parole, in nemmeno due mesi dal bilancio di previsione (in cui la maggioranza dichiarava che gli equilibri sussistevano eccome), arriviamo a scoprire che i conti non tornano (e forse nemmeno prima tornavano).

A nostro parere questo è l’effetto anche della nuova gestione dell’ufficio finanziario che accresce gli interrogativi sulla passata gestione che prima o poi dovremo andare a riconsiderare. Perché non è scritto da nessuna parte che sia sempre Pantalone a ripianare le cattive gestioni.

Intanto però, il ricorso alle tasche dei contribuenti pagatori è l’ovvia conclusione di questa ennesima puntata di una davvero pessima vicenda amministrativa. Con l’augurio di non emulare le performance finanziarie di Comuni a noi fin troppo vicini.

gr. consiliare Terramia