Rotondi, Pomeriggi Letterari: si presenta il libro Non c’è un giorno da perdere
Rotondi. L’Associazione ‘O Cardill, con il patrocinio del Comune di Rotondi, vi invita al terzo appuntamento dei Pomeriggi Letterari con la presentazione del libro “Non c’è un giorno da perdere” a cura di Giuseppe Iuliano e Paolo Saggese, edito da Nuovo Meridionalismo, presso la Sala Consiliare del Comune di Rotondi (Av) alle ore 18:30. Interverrà: Luigi Mainolfi
“Manlio Rossi-Doria è stato un politico, uno studioso, un economista che ha dedicato la sua vita al sogno di veder crescere il Mezzogiorno d’Italia, ponendo al servizio della nobile causa le sue conoscenze ed intuizioni, che ancora oggi appaiono di straordinaria attualità. Penso alla fondazione da Lui voluta e realizzata a Portici del Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno, che assunse un ruolo d’avanguardia agli inizi degli anni ’60, nel campo della ricerca in economia agraria ed in economia dello sviluppo. Penso alla sua attività parlamentare, svolta quale senatore socialista eletto nel 1968 nel Collegio di Sant’Angelo dei Lombardi, tesa a portare la questione meridionale entro lo spazio europeo, ed ai suoi studi scientifici finalizzati a rilanciare il percorso di sviluppo economico-sociale per alcune aree del Mezzogiorno maggiormente colpite dagli squilibri dell’accelerata industrializzazione economica italiana. La crisi della civiltà contadina fu oggetto della profonda analisi dello studioso, per ripartire proprio dallo sviluppo dell’agricoltura allo scopo di porre rimedio agli squilibri esistenti tra le aree del Sud rispetto a quelle del Nord. Penso al suo giudizio positivo sull’Europa in costruzione, per la quale auspicava un suo allargamento anche verso i Paesi dell’Est (come poi si è verificato, sia pure in parte, venticinque anni dopo).
Penso al suo amore per l’Irpinia, che lo vide rappresentante del popolo irpino non solo nel Senato della Repubblica, ma anche nei banchi del Consiglio comunale di Avellino, negli anni tra il 1970 ed il 1975. Manlio Rossi-Doria fu per certi versi un “Irpino d’adozione”, sollecitato intimamente dalla fraterna amicizia e dalla sinergia etica e politica che anni prima lo aveva legato profondamente a Guido Dorso, che rimane per chi è interessato alla questione meridionale un “faro” del pensiero del
Novecento. Gli amici carissimi Giuseppe Iuliano e Paolo Saggese, entrambi quotidianamente impegnati con la loro elevata cultura e con quotidiani scritti e concrete azioni a favore del Sud e dell’Irpinia (quella “Alta”, di cui sono figli), mi hanno chiesto con affettuoso garbo di contribuire alla materializzazione di quest’opera che è dedicata a Manlio Rossi-Doria, a trent’anni dalla sua morte. Quale editore e direttore della rivista Nuovo Meridionalismo, che da oltre trent’anni si occupa di Mezzogiorno, mi sono sentito gratificato e ben volentieri coinvolto. E, quindi, mi piace “presentare” quest’opera, come esemplare riconoscenza espressa da due studiosi irpini all’uomo politico, all’uomo di scienza e di cultura, che molto ha dato in vita al Mezzogiorno d’Italia, ed in certo senso anche all’Irpinia, che egli tanti anni fa, da senatore della Repubblica, rappresentò degnamente nel Parlamento nazionale.”
(Presentazione di Generoso Benigni)
Giuseppe Iuliano è presidente del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, giornalista-pubblicista, ha collaborato per anni a quotidiani e riviste di varia umanità e diretto alcuni periodici, autore o curatore di più di 30 lavori di poesia, saggistica, narrativa e cultura meridionale.
Paolo Saggese è direttore del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, componente del Comitato scientifico del Centro studi sul meridionalismo (‘Guido Dorso’: responsabile culturale del Parco letterario Francesco De Sanctis, cultore della materia di Letteratura latina presso l’Università degli studi di Salerno, autore o curatore di più di 50 volumi di letteratura, storia, meridionalismo.
“Manlio Rossi-Doria è stato un politico, uno studioso, un economista che ha dedicato la sua vita al sogno di veder crescere il Mezzogiorno d’Italia, ponendo al servizio della nobile causa le sue conoscenze ed intuizioni, che ancora oggi appaiono di straordinaria attualità. Penso alla fondazione da Lui voluta e realizzata a Portici del Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno, che assunse un ruolo d’avanguardia agli inizi degli anni ’60, nel campo della ricerca in economia agraria ed in economia dello sviluppo. Penso alla sua attività parlamentare, svolta quale senatore socialista eletto nel 1968 nel Collegio di Sant’Angelo dei Lombardi, tesa a portare la questione meridionale entro lo spazio europeo, ed ai suoi studi scientifici finalizzati a rilanciare il percorso di sviluppo economico-sociale per alcune aree del Mezzogiorno maggiormente colpite dagli squilibri dell’accelerata industrializzazione economica italiana. La crisi della civiltà contadina fu oggetto della profonda analisi dello studioso, per ripartire proprio dallo sviluppo dell’agricoltura allo scopo di porre rimedio agli squilibri esistenti tra le aree del Sud rispetto a quelle del Nord. Penso al suo giudizio positivo sull’Europa in costruzione, per la quale auspicava un suo allargamento anche verso i Paesi dell’Est (come poi si è verificato, sia pure in parte, venticinque anni dopo).
Penso al suo amore per l’Irpinia, che lo vide rappresentante del popolo irpino non solo nel Senato della Repubblica, ma anche nei banchi del Consiglio comunale di Avellino, negli anni tra il 1970 ed il 1975. Manlio Rossi-Doria fu per certi versi un “Irpino d’adozione”, sollecitato intimamente dalla fraterna amicizia e dalla sinergia etica e politica che anni prima lo aveva legato profondamente a Guido Dorso, che rimane per chi è interessato alla questione meridionale un “faro” del pensiero del
Novecento. Gli amici carissimi Giuseppe Iuliano e Paolo Saggese, entrambi quotidianamente impegnati con la loro elevata cultura e con quotidiani scritti e concrete azioni a favore del Sud e dell’Irpinia (quella “Alta”, di cui sono figli), mi hanno chiesto con affettuoso garbo di contribuire alla materializzazione di quest’opera che è dedicata a Manlio Rossi-Doria, a trent’anni dalla sua morte. Quale editore e direttore della rivista Nuovo Meridionalismo, che da oltre trent’anni si occupa di Mezzogiorno, mi sono sentito gratificato e ben volentieri coinvolto. E, quindi, mi piace “presentare” quest’opera, come esemplare riconoscenza espressa da due studiosi irpini all’uomo politico, all’uomo di scienza e di cultura, che molto ha dato in vita al Mezzogiorno d’Italia, ed in certo senso anche all’Irpinia, che egli tanti anni fa, da senatore della Repubblica, rappresentò degnamente nel Parlamento nazionale.”
(Presentazione di Generoso Benigni)
Giuseppe Iuliano è presidente del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, giornalista-pubblicista, ha collaborato per anni a quotidiani e riviste di varia umanità e diretto alcuni periodici, autore o curatore di più di 30 lavori di poesia, saggistica, narrativa e cultura meridionale.
Paolo Saggese è direttore del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, componente del Comitato scientifico del Centro studi sul meridionalismo (‘Guido Dorso’: responsabile culturale del Parco letterario Francesco De Sanctis, cultore della materia di Letteratura latina presso l’Università degli studi di Salerno, autore o curatore di più di 50 volumi di letteratura, storia, meridionalismo.
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