Rotondi: rabbia e delusione di un cittadino
Riceviamo e pubblichiamo
“Sono un cittadino rotondese, rotondese soltanto di residenza perché oramai-e aggiungo, fortunatamente- per motivi di studio vivo in una regione del nord Italia da circa 3 anni. Questa lettera ha lo scopo di sintetizzare la rabbia e la delusione nei confronti delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli ultimi dieci anni e in particolare nei confronti di quest’ultima, non soltanto personale ma di una gran parte dei rotondesi che sono stanchi di esser presi in giro con i soliti slogan da campagna elettorale in periodo pre-elettorale per poi sentirsi abbandonati al destino moribondo di questo paese nella restante parte del mandato, salvo poi vederli ricomparire a pochi mesi dalle elezioni promettendo tutto quello che avrebbero dovuto fare e che invece non sono stati in grado di mettere in pratica. Questo paese è morto. Morto nel vero senso della parola e necessita di una scossa di vitalità oltre che modernità. La rabbia è dovuta, oltre allo stato di abbandono in cui versa la parte periferica del paese, per intenderci la zona compresa tra Via Aldo Moro e via Appia, alle condizioni pietose, per usare un eufemismo, di un’arteria importante del paese, credo una tra le più trafficate dato il suo ruolo fondamentale di contatto tra l’Appia e il centro del paese, non soltanto da parte dei residenti ma anche per le centinaia di persone che vi transitano per un motivo o per un altro. I residenti di Via Caudina si sentono abbandonati, da giorni non esiste l’illuminazione pubblica (cosa che sarebbe stata risolta immediatamente se fosse accaduta in altre zone centrali del paese). Da decenni la strada è impercorribile perché piena di buche. Torno a Rotondi tre volte l’anno, e puntualmente verifico con i miei occhi che questo paese retrocede sempre più verso un punto di non ritorno e intanto sempre più giovani vanno via. Le buche si moltiplicano a vista d’occhio, provocando danni ingenti agli pneumatici e al sistema ammortizzatori che spingono a denunciare il comune che deve – dovrebbe-risarcire i danni. Via Caudina la ricordo sempre allo stesso modo, piena di toppe in atmosfera pre-elettorale e piena di buche subito dopo. E credo resterà sempre così. Il mio appello, così come quello di tutti i residenti di via Caudina all’amministrazione comunale rappresentata dal Dott. Antonio Russo è quella di prestare più attenzione anche alle zone periferiche del paese, perché siamo stanchi di essere considerati cittadini di serie B e di essere presi in considerazione soltanto per ricevere un consenso, a pochi mesi dalle elezioni. Siamo davvero stanchi.”
Lettera firmata