Rotondi, rendiconto 2018: 600mila euro di residui attivi cancellati e un nuovo approccio

Redazione
Rotondi, rendiconto 2018: 600mila euro di residui attivi cancellati e un nuovo approccio
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Rotondi. Dopo un ennesimo sostanziale cambiamento all’ordine del giorno per la sessione del conto consuntivo 2018, è il caso di tornare sull’argomento.

Non finisce di riservare sorprese (meglio sarebbe dire, conferme) la lettura (che suggeriamo ai cittadini più avveduti) del Rendiconto 2018, sviluppato dal nuovo Responsabile dell’Ufficio Finanziario che ha finalmente prodotto un cambiamento sostanziale nell’approccio ai conti dell’ente, in buona discontinuità con gli esercizi passati.

Qui non si tratta di dare facili quanto inopportuni giudizi, ma riteniamo doveroso dare ai cittadini una nostra, sia pur iniziale, opinione su quel che sta accadendo. Perché molto sta accadendo, sotto le finestre degli ignari rotondesi.

Questa amministrazione non ha arrecato danni economici, ma ha dovuto risolvere una serie di problemi importanti derivanti dal passato, si sono innescati meccanismi di normalizzazione della macchina amministrativa ed oggi in consiglio si presenta un bilancio di verità e trasparenza che deve essere utile a tutta la cittadinanza“.

Questo dichiarava il primo cittadino nell’aprile 2018, in occasione del Bilancio di Previsione 2018-2020. Subito smentito da una valanga di debiti fuori bilancio tenuti in caldo dal 2015. E ora, con il conto consuntivo 2018, una ulteriore conferma della pessima gestione dei conti dell’Ente. Da anni.

Leggiamo un dato: l’indice che misura l’incremento del disavanzo rispetto all’esercizio precedente (pag. 52): +721,45% … un incremento di più di 7 volte.

Ai nuovi danni per le tasche dei cittadini che deriveranno dal disavanzo (che va ripianato), si aggiungono 600mila euri di entrate (i residui cancellati) che spariscono dall’orizzonte a seguito di semplici verifiche. Ad esempio, molte obbligazioni giuridiche su cui erano fondate le presunte (“speranze”) di incasso sono risultate, a verifica, “insussistenti” (e l’epiteto dice molto sulla qualità dell’approccio che fu ai conti).

Lo scorso anno (ricordiamo ancora una volta a chi ha la memoria talmente corta che ancora attribuisce solo meriti all’Amministrazione in carica) fu pagato un consulente esterno per mettere a posto i conti. Ebbene, Sindaco e maggioranza dovrebbero per serietà tornare sul lavoro svolto dal consulente (e non solo) e fornire spiegazione ai cittadini: come si spiega l’attuale “verità disvelata” a confronto con la pregressa azione sui conti? E ancora: quali sono i risultati della Società che ha in affidamento il servizio tributi? ha prodotto le previste banche dati (quelle che abbiamo chiesto da mesi e che non ci vengono date, con il che dovremo interessare “altri” per averle)?

Nelle conclusione della Relazione al Rendiconto 2018 c’è scritto: “il rendiconto 2018 è stato realizzato con una consistente modifica della metodologia utilizza negli esercizi precedenti nel senso che sono state verificate con esattezza delle analisi per ogni singolo credito e debito iscritti nella contabilità. Tale attività  ha permesso di eliminare partite insussistenti“.

Occorre tenere presente tutto questo e cercare di capire cosa accade (la maggioranza ha sempre evitato di spiegare i conti alla cittadinanza, ad esempio con il Bilancio Sociale).

A margine, vogliamo ricordare agli amministratori (ma anche ai disattenti) che l’impianto fotovoltaico da 163mila euro che giace (absit…) sul tetto della scuola “G. Pascoli” doveva produrre un utile per la comunità, abbattere la spesa energetica, migliorare il bilancio. Per questo si fanno gli investimenti, per avere un “ritorno”.

Progettista, direttore dei lavori, collaudatore, tecnici di contorno e impresa hanno avuto il loro giusto tornaconto (anche nel caso della Piazza in costante manutenzione).

Alla comunità cosa è venuto?

Un amministratore dovrebbe essere orgoglioso e raccontare i vantaggi che ha prodotto alla comunità. E’ dunque tanto difficile dire una parola in merito? O non ci sono parole? …

Gruppo consiliare Terramia