Rotondi, Rendiconto2017: Centinaia di migliaia di residui attivi cancellati

Redazione
Rotondi, Rendiconto2017: Centinaia di migliaia di residui attivi cancellati
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Riceviamo dal Gruppo Terramia in consiglio comunale e pubblichiamo

Lunedi 28 maggio il Consiglio Comunale, nella più completa assenza di cittadini (un evidente segnale per la maggioranza votata dal 90% degli elettori nel 2016), ha approvato il bilancio consuntivo 2017 con il voto contrario della minoranza.
Il Prefetto, come per il bilancio di previsione, aveva diffidato il Sindaco, invitandolo, pena commissariamento, ad approvare il Rendiconto per aver abbondantemente sforato i termini di legge. Ritardo e approssimazione su scadenze fondamentali, confermano la pessima gestione della maggioranza.

Veniamo al Consiglio. Il relatore di maggioranza esordisce subito spostando il discorso: niente Rendiconto, ma un lungo intervento per replicare ad una nostra relazione sul Bilancio di Previsione inviata al Prefetto e all’Ispettorato della Funzione Pubblica (che proprio ora ci ha comunicato la prospettiva del coinvolgimento dell’Ispettorato di Finanza del MEF).

In modo altamente irrispettoso dell’istituzione consiliare, viene liquidato in 3 minuti il Rendiconto che pure era all’ordine del giorno.

E’ toccato di conseguenza ancora una volta alla minoranza assumere la responsabilità di promuovere il dibattito sul tema in agenda e cioè il bilancio consuntivo 2017.

La Relazione sul rendiconto 2017 puntuale e dettagliata – e per certi versi durissima – dell’organo di Revisione ha sottolineato in primis la violazione normativa reiterata per cui la maggioranza procede senza acquisire i previsti pareri dell’organo di revisione e che – sistematicamente aggiungiamo – viola le prerogative della minoranza poiché  “la documentazione è stata messa a disposizione dei consiglieri comunali in difformità da quanto previsto dall’art. 227 c.2. Il termine di approvazione di cui allo stesso articolo su indicato è stato disatteso”.
Nella costruzione del parere sul rendiconto il revisore ha posto importanti e gravi rilievi:

  • si è chiesto perché per i residui attivi riferiti all’Imu e Tasi  generati negli anni 2015 e 2016 che da un punto di vista normativo sono ancora recuperabili, gli stessi in sede di riaccertamento sono stati totalmente cancellati? Qui
  • ha sottolineato come l‘eliminazione di residui attivi per 670.000 euro sia da attribuire alla decadenza dal beneficio di contributi già concessi per la mancata realizzazione /rendicontazione degli investimenti nei tempi previsti, invitando ad accertare eventuali responsabilità!!
  • l’amministrazione – osserva ancora il revisore – pur avendo in corso numerosi e quantificati contenziosi non ha accantonato somme, i cui certi risarcimenti saranno sostenuti attraverso la procedura dell’approvazione del debito fuori bilancio.
  • Per quanto riguarda le somme accantonate a titolo di Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, l’Organo di Revisione dice che le stesse non appaiono sufficienti rispetto a quanto richiesto dalla normativa vigente, sostenendo che l’Amministrazione non illustra le motivazioni per le quali altri capitoli siano rimasti esclusi dalla quantificazione di somme a titolo di Fondo crediti dubbia esigibilità, quali ad esempio il capitolo di recupero evasione.

Terramia ha evidenziato la grave responsabilità che la maggioranza si assumeva nel votare un bilancio con questi rilievi. In particolare, è inaccettabile cancellare – senza spiegare – somme che dovrebbero entrare nelle casse dell’Ente e per le quali i termini di Legge della prescrizione sono lontani.

Inutilmente, abbiamo chiesto di spiegare con analiticità quali azioni volessero attivare a fronte di ciascuno dei rilievi dell’Organo di Revisione (ma forse, come per il previsionale, il tema sarà ripreso tra qualche mese …).

Sindaco e maggioranza hanno dato risposte imprecise e generiche, eludendo i rilievi più importanti e sottraendosi alle proprie responsabilità di rendere conto dell’uso dei danari pubblici. Emblematico il Sindaco per il quale il revisore in sintesi ci ha detto che abbiamo studiato ma che possiamo fare di più.

E’ su questo inaccettabile atteggiamento di violazione delle prerogative consiliari, di opacità e di irresponsabilità che la minoranza ritiene doveroso intervenire con crescente intensità appellandosi alle Istituzioni sovraordinate.
Terramia ha poi portato in Consiglio altre importanti quanto preoccupanti questioni con l’obiettivo di indurre la maggioranza ad una gestione attenta dell’interesse pubblico:

  • Alto Calore Servizi: la situazione finanziaria ci vede da un lato creditori, perché una sentenza di primo grado, cui l’ente idrico ha opposto appello, assegna al Comune un risarcimento di oltre 300mila euro. Su un altro fronte, il Comune è però debitore perché da anni inspiegabilmente non sono stati pagati i consumi idrici per un valore al 31.12.2016 di circa 174mila euro. Sul tema, questo argomento abbiamo chiesto spiegazioni chiarimenti e di chiudere la partita anche rimettendoci qualcosa pur di evitare le lungaggini legali;
  • TARI – una volta ancora abbiamo chiesto – conti alla mano – la restituzione pro quota ai cittadini della tassa eccedente i reali bisogni di spesa per gli anni 2016 e 2017 (circa 100mila euro); abbiamo chiesto di agire per il recupero del danno subito dai cittadini a causa di un servizio inqualificabile fino al 2016, anche perché la maggioranza sta ora – tardivamente – recuperando le somme non pagate dai cittadini negli anni passati. E’ la solita storia: Sindaco e c. sono puntuali nel tartassare i cittadini, anche quando il servizio non c’è, mentre sono sistematicamente sordi al dovere di applicare i Contratti e sanzionare economicamente Imprese e Professionisti inadempienti. Abbiamo detto fino alla noia che il costo della TARI deve scendere, anche perché la frequenza di raccolta è dimezzata rispetto al passato. Con la crisi che c’è deve essere una priorità abbassare le tasse: invece Russo e c. fanno il contrario. Le tasse locali crescono negli anni.
  • Abbiamo evidenziato l’enormità del credito che Irpiniambiente vanta nei nostri confronti, pari alla data del 15.5.2018 a circa 560mila euro per fatture non pagate dal 2016 ad oggi e che al 31.12.2018 sforerà il milione di euro, e a questo proposito abbiamo chiesto di spiegarci come mai siamo arrivati ad un livello così alto di debito e come lo pagheremo, ottenendo una risposta incomprensibile.
  • Taglio boschivo V Termine: dopo due diffide nel 2017 che UTC ha indirizzato alla Ditta che ha operato il taglio, abbiamo chiesto una volta di più se il Comune avesse emesso fattura e se avesse incassato e se avesse quantificato il danno: zero risposte a fronte delle quali saremo costretti a interessare la magistratura contabile.
  • Abbiamo ancora tentato di analizzare (senza riscontro) parte della miriade di posizioni debitorie che nel rendiconto non sono adeguatamente gestite:
  1. Bollette non pagate: gas (37.000 euro con tanto di preavviso interruzione fornitura) ed elettricità (13mila euro);
  2. Oneri Ufficio giudice di pace (12mila euro);
  3. Rimborsi oneri di urbanizzazione (15mila euro);
  4. Tributi provinciali per il 2016 e 2017 (45mila euro);
  5. Banca Sistema per bollette non pagate per oltre 50mila euro (oltre interessi di mora);
  6. Saldo alla ditta che ha eseguito i lavori all’asilo Jabbraccio (30mila€): perso un finanziamento per 130mila€, i costi sono finiti sulle casse comunali;
  7. Atto pignoramento società coop Oasirpina Onlus (8mila €).

Chiediamo chiarezza e trasparenza dei conti pubblici. Chiediamo che i cittadini siano tutelati: i tributi devono essere ridotti e i fornitori devono essere gestiti per un rispetto integrale dei contratti. Sui Residui attivi cancellati vogliamo risposte sulla richiesta di accertamento delle responsabilità operata – con abbondanza di motivazione – dal Revisore dei Conti.”