Rotondi: servizio di gestione dei rifiuti. Debiti infiniti e opacità
Riceviamo dal Gruppo consiliare Terramia e pubblichiamo
Sono almeno quindici anni che il comune da in affidamento esterno il servizio tributi con costi annuali crescenti.
Negli ultimi anni (dalla metà del 2015 ai primi mesi del 2019) il servizio ragioneria ha avuto il segretario comunale quale Responsabile che ha temporaneamente cumulato anche altri incarichi onerosi (es. ufficio tecnico comunale). Questo perché in una telenovela infinita di atti le maggioranze (1^ e 2^) guidate dal Sindaco Russo non sono riuscite a trovare una soluzione organizzativa adeguata.
Le richieste di Irpiniambiente
Dalle continue richieste che provengono dalla società Irpiniambiente, cui il comune di Rotondi ha affidato la raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, si evince un debito abnorme e non comprensibile.
La prima richiesta dell’aprile 2017 indicava – sia al comune che al Prefetto – un credito di circa 480mila euro di cui circa 400mila riferiti al 2016. Nella decima (all’incirca) comunicazione datata 19.9.2019 il credito vantato dall’impresa è pari a poco più di 590mila euro. Nel frattempo anche l’Impresa Falzarano, che nel passato ha erogato il servizio, ha scritto al Comune avanzando credito (e vedremo come andrà a finire).
Nessuna spiegazione
Di tutto ciò Sindaco e c. non hanno dato spiegazione ai cittadini e le rare notizie trapelate le ha dovute chiedere con insistenza il gruppo di minoranza Terramia. Anche all’ente provincia andranno versate le annualità 2017 e 2018 riferite al Tefa (tassa provinciale) per un ammontare complessivo che si aggira intorno ai 70mila euro.
Il Comune a fronte delle pressioni di Irpiniambiente ha interloquito in vario modo e ad oggi c’è un piano di rientro (definito a inizio anno e non noto ai cittadini) su cui Irpiniambiente inserisce solleciti e minacce di rimodulazione del servizio. Siamo oramai ad una terza serie di proposte con cui il Comune tenta di gestire i pagamenti attuali e quelli arretrati, sempre con assoluta opacità verso minoranza e cittadini.
Le due fasi precedenti (prot. 3218/2017 e prot. 7733/2018 nelle quali il Comune dichiarò difficoltà di cassa) proponevano a Irpiniambiente altre formule che non hanno avuto esito positivo.
Come si intende saldare il debito?
Le domande che poniamo pubblicamente, ancora una volta, agli amministratori di maggioranza sono le stesse che i cittadini contribuenti pagatori si pongono (o dovrebbero, visto che il portafogli è il loro): come si intende saldare il debito complessivo? da dove si stanno prendendo/ si prenderanno le risorse per saldare il debito pregresso? che esiti sta dando il recupero delle morosità dei contribuenti “distratti”, cioè quanto si è accertato e quanto si è incassato con il recupero dell’evasione anno per anno? Ancora: chi è che verifica le fatture e il puntuale assolvimento degli obblighi contrattuali da parte di Irpiniambiente?
Questioni molto delicate
Si tratta di questioni molto delicate per le somme in gioco, somme che non possono e non devono andare a gravare esclusivamente sulla ristretta platea dei contribuenti pagatori. Si tratta di questioni che richiederebbero una nuova filosofia di gestione e controllo del servizio che però non c’è e non ci sarà fino a che il paese non esprimerà una classe dirigente che incarni una nuova cultura politico-amministrativa, orientata al servizio pubblico e non ad altro.
A margine, la nuova cultura servirà forse a gestire adeguatamente anche il contratto di servizio che oltre allo spazzamento riguarda anche la pulizia e spurgo delle caditoie, il taglio delle erbe spontanee (evitando di ricorrere al personale della Comunità Montana), e il supporto al servizio di raccolta differenziata (che dovrebbe assicurare la raccolta dei rifiuti “abbandonati” lungo le strade). Ebbene, come stanno andando questi ultimi tre aspetti del contratto dello “spazzamento ” è sotto gli occhi di tutti.