Rotondi: Strada Santuario, lavori di somma urgenza per archiviare l’ordinanza di chiusura di inizio anno
Rotondi. Dopo i lavori di pulizia stradale curati da una apposita squadra della invocata Comunità Montana, proseguono i tentativi dell’Amministrazione comunale per superare l’ordinanza di chiusura (formale, incontrollata, ma bloccante) della strada per il Santuario.
E’ trascorso non molto tempo dalla conclusione dei lavori da un milione e mezzo di euro circa, che avrebbero dovuto dare alla comunità addirittura un Santuario raggiungibile con autobus. Ricordiamo cosa scriveva il progettista dell’epoca: “la strada di accesso al Santuario e al Parco del Partenio risulta inadeguata soprattutto al transito dei pullman gran turismo: si è previsto dunque l’allargamento di due tratti stradali mediante muri di contenimento …” (rif. IlCaudino on line del 9 giugno 2018 “lavori pubblici in salsa rotondese“).
L’allargamento da progetto (che, il progetto, in certi contesti è gestito con la lo stile di una orchestrina jazz) non c’è stato (semmai il contrario con la vergogna dei guard rail), i muri di contenimento nemmeno, ma i “tecnici” (DL, Collaudatore, Rup ecc.) e gli amministratori al ramo hanno concluso con soddisfazione le loro fatiche, lasciando anche ai posteri il divertimento di decifrare il mistero dei semafori lampeggianti e di un fontanino invisibile.
E giusto per ricordare (a noi stessi) che tra i compiti di un Ufficio Tecnico c’è il coordinamento di appalti diversi (che magari interferiscono su singoli aspetti), non dimentichiamo la variante per i lavori del cimitero che, nel 2018, comportò il taglio dell’asfalto nuovissimo dei milionari lavori per il Santuario.
Bene, all’interno di questa sequela di fatti tutti concatenati (o aggrovigliati, se si preferisce) si inserisce finalmente (scuserete se non siamo stati proprio diretti) ciò di cui abbiam detto in esordio.
La caduta massi che aveva giustamente indotto il Sindaco a tutelare la pubblica incolumità chiudendo la strada per il Santuario è ora, due mesi dopo l’ordinanza, oggetto di lavori di somma urgenza (due mesi dopo l’ordinanza, somma urgenza). Per fare cosa e con quali soldi ve lo racconteremo appena in possesso di informazioni adeguate. Magari con l’aiuto del misterioso amministratore che si occupa, assessore o meno, di lavori pubblici (ricordiamo che ad oggi, dopo i cambi, ci sono gli assessori ma non le deleghe) potremmo anche tentare di capire perché i lavori del passato recente non sono serviti a tenere aperta la strada per il Santuario e, cosa improbabilissima per il pensiero amministrativo mainstream, se c’è qualche responsabilità.
Qui infine è giusto il caso di accennare all’esigenza di una svolta nella gestione dei lavori pubblici.
Terramia