Rotondi, Terra Mia all’attacco su Irpiniambiente

Redazione
Rotondi, Terra Mia all’attacco su Irpiniambiente

Riceviamo e pubblichiamo

Con un comunicazione perentoria del 2 maggio, indirizzata per conoscenza a Prefetto e ASL, la società Irpiniambiente “non avendo ricevuto riscontro …dal giorno 13.5.2019 procederà con la contrazione del servizio assicurando i livelli minimi essenziali attinenti ala raccolta del rifiuto c.d. indifferenziato … con particolare riferimento ai siti sensibili (scuole, presidi sanitari). Vi invitiamo pertanto a dare comunicazione … alla comunità”. Per inciso va notato che il ritiro dei rifiuti scolastici è spesato dal Ministero e Rotondi non ospita presidi sanitari.

L’Amministrazione ha risposto (ma non disponiamo ancora di Atti ufficiali) ricordando che ha approvato (Giunta di gennaio)  la proposta di rateizzo inviata da Irpiniambiente e su cui la stessa Irpiniambiente non ha dato riscontro e che è “illogica” quindi la comunicazione di contrazione del servizio. Ha poi parlato di “equivoco” e che comunque il 6 maggio sarebbe stato pagato un acconto, chiedendo di mantenere inalterati i livelli di servizio.

Ciò premesso, ad oggi, non essendoci comunicazioni alla popolazione deduciamo che il servizio è e sarà regolare. E che quindi l’Amministrazione pagherà l’enorme debito cumulato.

Punto politico

Il punto politico e amministrativo è però ineludibile (si veda IlCaudino on line del 22/1/2019 e del 4/1/2017): come si è potuti arrivare ad un debito di 540mila euri? che tipo di gestione (o di non gestione) c’è stata?

Ci sono passaggi che vanno necessariamente spiegati a chi – i contribuenti pagatori – dovrà accollarsi il debito (il servizio di gestione rifiuti si paga con la TARI …o forse saranno utilizzate altre entrate?). Di certo porteremo il tema nel prossimo Consiglio sul Bilancio (14 maggio), ma sarebbe opportuno che chi governa l’Ente facesse adeguata e trasparente informazione prima.

Intanto, chi ha controllato e validato le fatture elencate nell’Atto di Rateizzo (Atto che trovate nell’archivio in Albo Pretorio)?

Ci sono due fatture del 2013, otto del 2016 e sette del 2017 per un totale di oltre 325mila euri.

Fino al marzo 2017 il fornitore non era direttamente Irpiniambiente, che però aveva ruolo sostanziale tant’è che emetteva fattura. La percentuale di differenziata era vergognosamente bassa (intorno al 20 -25%), lo spazzamento era inesistente e la dichiarata produzione pro-capite di rifiuto era altissima, al top della provincia e oltre (565 kg/annui a testa), senza che il Comune contestasse adeguatamente la cosa.

Fatture emesse

Le fatture emesse all’epoca sono dunque definitivamente indenni da contestazioni? paghiamo e basta?

E’ da spiegare perché tante fatture non sono state pagate e chi ha deciso di non pagarle o di non gestirle nei bilanci passati, accettando tra l’altro ulteriori costi da interessi.

E’ da spiegare (dicevamo) da dove verranno presi i fondi per pagare l’enorme debito, atteso che l’evasione contributiva è notevole ancorché imprecisata.

Nel 2018 non sono state pagate 12 fatture per un totale di altri 214mila euri. Sono note (perché la minoranza informa) le difficoltà di cassa e di riscossione della TARI. Tuttavia, va detto che nel 2018, il Revisore fece notare che il bilancio di previsione conteneva quello che poi si è rivelato un azzardo: l’Amministrazione (Uffici e maggioranza) dichiaravano che prevedevano di incassare tutto ciò che era incassabile sulla TARI (competenza e residuo). Le cose sono andate diversamente, tant’è che lo schema di bilancio 2019 ha residui sostanziosissimi. E come abbiamo già detto (ricordate “…giochi contabili?”), anche quest’anno però l’Amministrazione (Uffici e Maggioranza) ripetono la previsione di incassare tutto ciò che è competenza e residui passati.

La situazione finanziaria dell’Ente è difficilissima, ce ne rendiamo conto. I contribuenti pagatori dovranno accollarsi costi ulteriori.

Invitiamo la maggioranza alla trasparenza e a ricercare con la minoranza il dialogo aperto e costruttivo, perché è nostra intenzione anche stavolta (da sempre) contribuire a minimizzare nei limiti del possibile i danni (certi) alla comunità (di cui siamo parte).

Terramia