Rotondi, Terramia accusa: Violenti piogge? Fanno più danno incuria e sciatteria
Riceviamo e pubblichiamo.
Le violenti piogge di ieri hanno provocato i danni che purtroppo ci attendevamo. Il paese è stato invaso da un fiume d’acqua che dalla montagna ha trascinato terriccio, fogliame e detriti di vario genere. Oggi c’è la conta dei danni.
Molti i temi che sono correlati alla vicenda, a dimostrazione che amministrare bene non è possibile senza guardare alla intera varietà di questioni che riguardano la comunità.
Terramia segue da sempre con attenzione le tematiche del territorio e subito questa mattina i consiglieri di minoranza si sono dedicati a verificare direttamente la situazione, nell’abitato e in montagna dove ci siamo recati accompagnati da cittadini disponibili e informati. Abbiamo potuto constatare come siano al solito l’incuria, la carenza di controlli e la cattiva qualità di interventi infrastrutturali ad avere parte importante nel trasformare un oramai prevedibile fenomeno meteorologico violento (il clima è cambiato, lo sanno anche i bambini) in una collezione di danni e disagi, in gran parte evitabili. E il peggio è stato evitato perché, a suo tempo, l’insistenza di diversi cittadini ha consentito di modificare il progetto di rifacimento della Piazza V. Emanuele laddove prevedeva – assurdamente – dei marciapiedi ribassati al livello stradale: se realizzati oggi molti residenti in piazza lamenterebbero danni esagerati.
La squadretta della C. M. al lavoro sulla strada del Santuario ci ha dato l’impressione della disparità delle iniziative e risorse messe in campo rispetto alle molte necessità evidenti: i canali di scolo laterali alla strada per il Santuario sono in gran parte ingombri di fogliame, ramaglie e terriccio, mentre diversi tratti di strada in corrispondenza dei costoni incendiati sono interessati o minacciano di esserlo da ulteriori smottamenti di pietrame, terra e sabbia. Gli stessi disfunzionali guard rail trattengono grandi quantità di detriti: è questa l’ennesima riprova di un intervento sbagliato, non controllato e collaudato senza criterio e soprattutto (questo è certo) da correggere. Terramia ha a riguardo interessato la Polizia Stradale (viabilità) e ha chiesto al nuovo capo del Settore Tecnico, l’ing. Lanzotti, di convocare con urgenza Impresa, Tecnici e Collaudatore per porre rimedio (senza costi aggiuntivi per i cittadini, anzi individuando eventuali profili di responsabilità) ad una situazione inaccettabile: un intervento infrastrutturale milionario, oltre che di progettazione, direzione lavori e collaudo per decine di migliaia di euro (parliamo dei lavori per il Santuario e viabilità) che presenta errori di tale evidenza, su cui, nel silenzio dell’UTC, della DL e del Collaudatore deve essere la minoranza a intervenire!!
La mattinata è stata anche spesa in parte per parlare con i Vigili Urbani, autori peraltro di una prima segnalazione al Sindaco dello stato delle cose: riteniamo che come altri casi anche questa segnalazione è destinata a rimanere inascoltata o, nella migliore della ipotesi, ad essere tardivamente considerata.
E’ parso di urgenza primaria un intervento di pulitura delle caditoie intasate per evitare che una nuova pioggia provochi disagi maggiori. E anche qui Terramia domanda come si possa intervenire su caditoie in pietra di difficile rimozione se non addirittura cementate, realizzate con l’ultimo intervento milionario di rifacimento della Piazza. E sarà anche necessario tornare a guardare le carte progettuali per verificare quale progettazione idraulica sia stata prevista. A margine, va detto che la gestione approssimativa dei servizi da parte di maggioranza e uffici preposti ha fatto sì che attualmente la pulitura delle caditoie non sia coperta contrattualmente (non c’è attualmente una Impresa che abbia l’incarico a svolgere questo compito): ci chiediamo quindi CHI sarà investito dell’urgente incombenza?
E’ pure da verificare quale ruolo abbia avuto il recente taglio boschivo in località Termite: l’impresa che lo ha realizzato ha lasciato un cantiere in condizioni inaccettabili (e qui torniamo sulla eterna questione della assoluta mancanza di controlli da parte dell’Amministrazione Russo), oltre ad aver prodotto, in tutta probabilità, danni alla viabilità e ai manufatti in legno (parapetto in legno per un lungo tratto).
Terramia non si stanca di ribadire al Sindaco Russo e ai suoi assessori e consiglieri che è la quotidianità che deve essere curata e che i cittadini vanno posti al centro dell’azione amministrativa.
Che non ci sia mai stata una risposta alle nostre segnalazioni per la pulitura dei canali – che ora si rendono ancor più necessarie, come nel caso del Torrente S. Stefano, a causa dell’accumulo di materiale – è grave. Che nessuna risposta sia stata data alla interrogazione sul disatteso e incompleto Piano di Protezione Civile è anche grave.
Come è possibile che una pioggia, per quanto violenta, pur se attesa, per le criticità che comporta possa coinvolgere tante tematiche apparentemente così distanti l’una dall’altra?!
Un’altra domanda cui il Sindaco e i suoi si guarderanno bene dal rispondere.
E’ per questo che Terramia continua e continuerà lo sforzo di mobilitare l’attenzione e l’intervento di altre Istituzioni (dopo la visita all’Autorità di Bacino abbiamo in programma un incontro con il Genio Civile) la cui azione consenta di smuovere inerzie e superare errori che una accorta gestione amministrativa invece eviterebbe.
Terramia ha infine invitato i cittadini che hanno subito danni a rappresentarli in Comune per verificare i margini di un ristoro, laddove ci siano le condizioni. Riteniamo che il Sindaco debba fare propria e pubblicizzare questa iniziativa, dal momento che il cittadino incolpevole non deve pagare per situazioni del genere dove è del tutto evidente la responsabilità di chi amministra (male) la cosa pubblica.
Terramia