Rotondi: Terramia chiede chiarezza sull’impianto fotovoltaico
Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo Consiliare Terra Mia
“Aggiudicato con un ribasso irrisorio all’unico – di 5 soggetti invitati alla gara – partecipante, l’impianto fotovoltaico da 50 chilowatt di picco sul tetto della scuola “G. Pascoli” era finalizzato alla produzione di energia da fonte rinnovabile. Ancora non allacciato a rete ENEL, quindi non funzionante, l’impianto fu liquidato e pagato con determina del dicembre 2015.
L’allaccio alla rete ENEL arrivò solo dopo un anno circa, a seguito di un deciso intervento della minoranza consiliare che appena insediata nel giugno 2016 andò a consultare gli Atti di progetto e pose la questione all’Amministrazione e agli Uffici.
“E’ importante che la cittadinanza sia informata sull’esito di un investimento dello Stato a fondo perduto al 100% e su quali benefici abbia portato – in termini finanziari – alle bisognose casse pubbliche. Ricordiamoci che una buona gestione delle entrate deve condurre a una riduzione del carico tributario sui tartassati rotondesi”: questo il ragionamento del capogruppo Mainolfi e dei consiglieri che a tal fine stanno predisponendo una interrogazione con cui si chiederà di fare chiarezza sulla vicenda.
Si andrà dalla valutazione tecnica che è stata usata per formare la base d’asta, fino ai proventi finanziari che ha prodotto per i rotondesi.
Lo stesso metodo si vuole adottare per tutti i lavori pubblici, che rappresentano un investimento di lungo periodo per il paese e che come tale deve produrre risultati positivi per un periodo altrettanto lungo: a distanza di tempo occorre chiedersi e verificare quale ne sia lo stato e quanto gli obiettivi dichiarati siano stati realizzati cosicché la spesa pubblica sia effettivamente a vantaggio della comunità.“