Rotondi: Terramia denuncia l’aumento delle tariffe cimiteriali
Rotondi. Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare Terramia.
I servizi cimiteriali sono stati affidati dal 30 settembre scorso per la durata di cinque anni.
Le tariffe sono aumentate (noi calcoliamo di oltre il 20%, ma aspettiamo lumi dalla maggioranza) rispetto al passato servizio.
La quota sulle lampade votive perpetue e occasionali che il fornitore a saldo dovrà versare al comune è pari al 30% dell’incasso. Lo scorso anno la quota era invece del 50%.
Gli aumenti non sono un male di per sé, ma devono essere spiegati e motivati con concretezza. Non solo: ad un nuovo contratto e ad un aumento di costo, deve corrispondere un aumento dei controlli che l’Amministrazione deve garantire con continuità, maggiormente all’inizio del servizio e soprattutto in questi giorni di inizio novembre. Si tratta infatti di avviare un nuovo meccanismo operativo dove i cittadini non vanno lasciati soli, di fronte a domande e incertezze comprensibili e inevitabili.
Sul fronte dell’informazione al pubblico registriamo le solite carenze: assenza di programmazione, improvvisazione, mancanza di elementi formali (es. timbri, protocolli…) che diano l’ufficialità a pezzi di carta che compaiono e scompaiono su muri, porte e cancelli.
E c’è la solita storia dell’assenza di un riferimento unico (nome e cognome, telefono, email, pec, orari di ricevimento) per il servizio: il pubblico deve sapere chi è il soggetto cui rivolgersi per ogni necessità (e anche per fare complimenti e ringraziamenti se è il caso).
Sul tema dei pagamenti che il pubblico effettua direttamente al fornitore dei servizi cimiteriali abbiamo da sempre espresso la nostra assoluta contrarietà, per tutti i servizi (es. uso degli impianti sportivi) ma la maggioranza semplicemente ignora il tema, non lo gestisce e mantiene la prassi antica di lasciare il cittadino disinformato e solo nel rapporto con il fornitore.
In termini ancora una volta molto semplici Terramia ha chiesto – e chiede – che tutti i pagamenti siano effettuati su un conto del Comune, schermando totalmente i cittadini dal dover fare pagamenti al momento, spesso in condizione di forte scomodità derivante da folla, precarietà logistica e meteo.
Non solo: le carenze in fatto di rendicontare oltre che le entrate comunali a fronte dei servizi, anche il grado di soddisfazione dell’utenza, comportano la pratica impossibilità di intervenire a ragion veduta per migliorare l’offerta al pubblico.
Terramia ha sostenuto che i conti riferiti ai servizi cimiteriali sono fuori controllo nel 2019 come negli anni precedenti. Gradiremmo essere smentiti “carte alla mano”.
E lo chiediamo a colui – sconosciuto al momento – che deve gestire il contratto e dare il benestare periodico al servizio stesso.
Gli aumenti in materia si aggiungono all’aumento retroattivo delle aliquote dei tributi comunali irpef e imu (ricorderete che il bilancio di previsione fu smentito dopo poco in un successivo consiglio comunale dove la maggioranza votò l’aumento).
Nell’insieme si tratta della solita incultura amministrativa, dove le criticità si annidano nella gestione e nel rendere conto (accountability) e scaturiscono da una volontà politica deliberata e fortissima di non tutelare adeguatamente l’interesse prevalente dei cittadini pagatori, sui quali invece sono scaricati – in termini di maggiori esborsi o minori servizi – i costi della cattiva amministrazione.
Terramia