San Gennaro, non si è sciolto il sangue: non si è ripetuto il miracolo

Redazione
San Gennaro, non si è sciolto il sangue: non si è ripetuto il miracolo
San Gennaro, non si è sciolto il sangue: non si è ripetuto il miracolo

San Gennaro, non si è sciolto il sangue: non si è ripetuto il miracolo. Oggi 1° maggio 2021 non si è sciolto il Sangue di San Gennaro, patrono di Napoli, alle ore 19,16, e non si è ripetuto il prodigio al primo tentativo.

Il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che per la prima volta ha celebrato la cerimonia dedicata a San Gennaro in Duomo, dopo il passaggio di consegne con il cardinale Crescenzio Sepe, ha effettuato un secondo tentativo, dopo le preghiere di tutti i fedeli, ma anche in questo caso il sangue è rimasto fermo.

Il vescovo ha invitato alla preghiera tutti i napoletani. Il vescovo Battaglia si è poi portato sul sagrato del Duomo per benedire il popolo napoletano. Anche lo scorso 16 dicembre 2020, il sangue di San Gennaro non si era sciolto.

In quello che viene definito il Miracolo Laico di dicembre, che è anche quello più raro. Il sangue di San Gennaro potrebbe sciogliersi comunque nel corso delle prossime ore. La processione che precede la cerimonia a causa del Covid non ha avuto luogo.

“Tradizionalmente oggi – ha detto il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, in apertura della celebrazione – si faceva la processione per le vie della città, ma anche quest’anno non è possibile a causa dell’emergenza pandemica.

Ci troviamo in Cattedrale con un numero contingentato di fedeli, ma con la certezza se la liturgia non può snodarsi per le strade, sono gli abitanti che fanno l’ingresso nella chiesa cattedrale attraverso la nostra preghiera e il nostro ricordo”.

Il vescovo: “Bisogna denunciare la camorra”

“Napoli – ha aggiunto don Mimmo Battaglia – ha bisogno di ricevere la buona notizia del Vangelo, della sua linfa vitale per tornare a sperare”. Denunciamo ciò che inquina il tessuto sociale e rende la comunità disumana.

Che allontana, inoltre, il popolo dal sogno di Dio che è pace, giustizia e comunione. Dobbiamo denunciare il malaffare, la cultura camorristica e la corruzione”. Don Mimmo ha voluto ricordare Maurizio Cerrato, “morto per difendere la figlia dalla violenza”.

Inoltre, ha ricordato anche Ornella Pinto e Fortuna Belisario “che a causa della violenza maschile hanno versato sangue, colpite da chi avevano amato”. E, ancora, “Concetta e tanti anziani invisibili dimenticati da tutti.

Salvatore e Tina e tutti i ragazzi di Napoli a cui il cancro della camorra sta rubando il futuro. Le famiglie della Whirlpool, in lotta per non perdere il posto di lavoro, e i disoccupati che chiedono solo un lavoro.