San Martino, gli eroi per caso che hanno evitato la tragedia
Ora che la fase più critica e drammatica è passata, ora che pian piano è iniziato il momento di rimettere le cose a posto si può ragionare di ciò che è successo nella serata di venerdì 21 dicembre a San Martino Valle Caudina.
E per farlo si può raccontare la storia di chi, con il proprio aiuto, ha cercato di evitare che il bilancio dell’alluvione e della frana fosse peggiore.
Eroi per caso
Sono tantissime le persone che grazie ai loro gesti hanno aiutato a mettere in sicurezza chi poteva rischiare. Molti di questi resteranno nell’anonimato perché il loro gesto può sembrare piccolo, invece è grande.
Di altri abbiamo saputo e abbiamo deciso di raccontare. Contattati dal nostro sito hanno preferito glissare, evitare commenti. Dalle testimonianze raccolte, però, emerge come il loro buon cuore abbia dato un aiuto importate.
Un enorme boato
Come Giovanni Mauriello, che intorno alle 19.15 del 21 dicembre si trova dietro al mulino. Qui è insieme ad un amico e ascolta un boato fortissimo tanto da pensare che un areo militare stesse volando a bassa quota. Ma non è così. E infatti l’istinto di Gianni lo porta ad allontanarsi dal luogo per andare in piazza.
Mentre cammina, sente la pavimentazione tremare e sente, nel sottosuolo, un rumore come di sassi che rotolano. Ha un’intuizione: qualcosa sta succedendo.
Corre nel bar di fronte al Comune. Si scalmana. Invita tutti ad uscire fuori, anche quelli che sono nella sala interna. Qualcuno avrà pensato che fosse impazzito. Eppure una volta fuori si trovano davanti uno spettacolo catastrofico: la piazza è saltata ed è diventata un fiume. Gianni allora si mette a correre lungo tutto il corso per avvertire le persone e dire di uscire dalle case fino a quando si rende conto che il fiume d’acqua lo ha raggiunto e deve fermarsi.
Non solo Gianni, però.
La messa
A correre dietro di lui c’è anche Orazio Vernillo.
Orazio si ferma alla casa ex Eca. Qui stanno celebrando una messa. Ed Orazio lancia l’allarme e li fa evacuare tutti.
E come non citare Franco Italo. Egli soccorre una ragazza in difficoltà: in pratica la strappa dalla furia dell’acqua che scende oramai violenta.
Solo con una pila
C’è poi Massimiliano Abate.
Munito di una pila, nella assoluta oscurità e mentre pare che la montagna debba venire giù, va ad accertarsi della situazione degli anziani nel centro storico. Li avvisa tutti, uno per uno. E di ognuno si accerta che stiano bene.
Ecco, questi sono solo alcuni dei casi dei quali siamo venuti a conoscenza. Tutti ci raccontano di altri mille gesti di solidarietà, grandi o piccoli, che hanno dimostrato come San Martino è una vera comunità ed è un esempio per tutti.
Angelo Vaccariello