San Martino, Pagnozzi assolto con formula piena
La terza sezione della Corte di Appello di Napoli, nonostante il Procuratore Generale avesse chiesto di confermare la condanna di Pagnozzi, lo ha assolto con formula piena. La linea difensiva ha prevalso nel giudizio dei giudici napoletani: la vittima, secondo quanto sostenuto dalla difesa, fu condotta innanzi ad una persona che non era Paolo Pagnozzi. A questa sentenza si è giunti dopo ben quattro anni quando Paolo Pagnozzi, figlio del boss Gennaro, fu tratto in arresto, su richiesta della D.D.A. nel 2010 per i reati di estorsione e di usura, aggravati dal metodo mafioso. Secondo l’accusa, avrebbe minacciato un imprenditore che non era stato puntuale nel versare le rate del prestito. Fu condannato, dopo aver scelto il rito abbreviato, nel gennaio dell’anno scorso ad anni sette dalla sesta sezione penale della Corte di Appello di Napoli. La seconda sezione penale della Corte di Cassazione, però, nel febbraio scorso annullò la sentenza di condanna rinviando le parti al nuovo giudizio di appello appena concluso con l’assoluzione, grazie al ricorso degli avvocati Dario Vannetiello e Alfonso Furgiuele. La ragione della nullità della sentenza era stata individuata dai Supremi Giudici nel non aver dato seguito alla richiesta formulata nel giudizio di appello da parte dell’avvocato Vannetiello, di acquisire un verbale di udienza di altro procedimento, che avrebbe scagionato Pagnozzi. Tale omissione determinò la nullità del giudizio e della sentenza. Ora Paolo Pagnozzi potrebbe presentare una richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione.
Red